Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Verde pubblico e bidoncini, sì alla proroga ma Contarina riveda il contratto dal 2019»
TREVISO Il contratto fra il Comune di Treviso e Contarina (società che gestisce verde pubblico, servizi cimiteriali, pulizia stradale e raccolta dei rifiuti) è tutto da rivedere: sarà prorogato fino alla fine dell’anno ma dal 2019 Ca’ Sugana ha chiesto di apportare diverse modifiche sui servizi, come già annunciato in campagna elettorale e nelle ultime settimane dai membri della giunta. Tre i punti fondamentali (o punti deboli) sui quali intervenire. Primo: migliorare la manutenzione del verde pubblico calcolando il servizio non più sul numero degli sfalci ma su un’altezza costante dell’erba nei giardini e lungo la viabilità cittadina, per evitare crescite spropositate che creano insicurezza e degrado. Secondo: togliere i bidoncini del porta a porta dal centro storico, considerati antiestetici e poco consoni a una città turistica, studiando soluzioni alternative come le isole ecologiche; Ca’ Sugana vuole liberarsene definitivamente. Terzo: migliorare la pulizia delle strade, ottima in centro storico, anche nei quartieri fuori dalle mura.
«Il clima è positivo e di collaborazione – ha commentato il presidente di Contarina Franco Zanatta —. Abbiamo consegnato alla nuova amministrazione ogni informazione inerente il rapporto e il contratto fra Comune, Contarina e il consorzio Priula. Siamo disponibili a ragionare su tutti i fronti che ci hanno sottoposto. Per quanto riguarda la manutenzione del verde siamo in sintonia, è un’impostazione che avevamo suggerito nella bozza di contratto». Più difficile invece eliminare i bidoncini colorati dalle strade del centro. «Le problematiche sono molte. Fra i nostri compiti c’è anche la responsabilizzazione dei singoli, non possiamo pensare oggi di reintrodurre conferimenti anonimi. Ci siamo però impegnati a un’analisi più puntuale del fenomeno. Al termine dell’estate, con la ripresa delle attività, monitoreremo le esposizioni dei bidoncini per avanzare nuove proposte». Difficile però pensare a isole ecologiche (o interrate, come volevano i commercianti), date le complessità nella realizzazione di quelle oggi presenti attorno a piazza dei Signori.
C’è stato modo di parlare anche della denuncia di Legambiente e Italia Nostra sulle «barche motozappe», che nello sfalcio acquatico rovinano i fondali dei canali e uccidono i pesci. «Passare allo sfalcio manuale oggi non è possibile», chiude Zanata. Ma il Comune chiede di cambiare metodologia: quei mezzi sono vietati dalla legge.