Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli 89 anni di Gentilini «L’età? Resto un leone»
«Sono un leone. Avrò forse perso qualche pelo sulla criniera, ma i denti e gli artigli sono ancora adatti a graffiare e morsicare». Giancarlo Gentilini ieri ha compiuto 89 anni con l’energia dello Sceriffo di sempre. Mattinata passata a fare shopping con la nuova moglie Maria Assunta, 72 anni, «per regalini che dovevamo comprare». Quindi il rito del Prosecco ai Due Mori, giusto di fronte Ca’ Sugana. «Nel mio covo c’erano tutti, tutti ad omaggiare il Sindaco», incalza lui mentre sui social i presenti diffondevano le fotografie dei festeggiamenti (c’era anche la consigliera Pd Antonella Tocchetto). Pomeriggio di riposo e poi serata alla trattoria Da Procida a Spercenigo, con quel cenacolo di avvocati, medici e professionisti vari che da 25 anni conclude il giorno del compleanno. Una giornata lunghissima, dunque. «Ma io non mi sento gli anni addosso – dice Genty – quando posso passare del tempo in mezzo al mio popolo e posso aiutarlo, la fatica non mi pesa. E le dimostrazioni di affetto di oggi sono tante, che mi emoziono. Prometto a tutti che finché avrò la salute fisica e mentale non mollerò mai l’osso». Poi Gentilini si lascia andare anche a riflessioni su una carriera politica durata decenni. «Tutti in Italia si ricordano dello Sceriffo perché non sono mai stato vincolato a trend politici, ho sempre amato la mia città. Quel poeta scrisse che “Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna”: i politici di oggi dimenticano il passato, io invece ho sempre applicato il motto». (ma.pi.)