Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Razzia di bici Pinarello in pieno centro
Treviso, colpo nel negozio di Borgo Mazzini. Fausto: «Siamo esasperati dai furti»
TREVISO Un’azione fulminea, appena 32 secondi. Alle 4 del mattino. E perdipiù nel pieno centro di Treviso. Ammonta a circa 50 mila euro il bottino del clamoroso furto messo a segno ieri al negozio Pinarello di Borgo Mazzini. Nel mirino alcune fra le biciclette più costose in vendita, scelte con cura dalla banda che, secondo Fausto Pinarello, «sapeva esattamente cosa scegliere». «Siamo esasperati da colpi del genere». Al setaccio 110 telecamere della città.
TREVISO I ladri di biciclette violano il tempio di Pinarello in Borgo Mazzini, nel centro della città. Lo storico negozio trevigiano, un luogo iconico nel mondo del ciclismo, è stato razziato nella notte tra venerdì e sabato. Sparite sei biciclette dei modelli più costosi, per un bottino che supera i 50 mila euro. Non è la prima volta che la famiglia Pinarello fa i conti con le bande specializzate nel furto di biciclette, che hanno già colpito nelle altre sedi in città, ma il negozio di via Casa di Riposo non era mai stato toccato. «Speravamo di evitarlo. Dispiace perché, sinceramente, siamo stanchi di questi furti», commenta Fausto Pinarello, amministratore delegato di Cicli Pinarello. Il colpo fulmineo, messo a segno da una banda composta da tre persone incappucciate, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza. E le immagini mostrano che ad agire è stata una banda organizzata.
L’allarme del negozio è scattato poco dopo le 4 di ieri mattina, quando la porta è stata forzata. Ma la sirena non ha intimorito i malviventi, che si sono diretti subito verso i modelli più costosi. Quattro Dogma F10, le stesse usate dai ciclisti della squadra Pinarello, una bicicletta a pedalata assistita Nytro e una Gan Rs. I ladri si sono mossi con precisione chirurgica e, probabilmente, avevano effettuato vari sopralluoghi prima di entrare in azione. Ne è convinto Pinarello: «Nel video si vede che si muovono con una rapidità e una precisione impressionanti». Appena la serratura ha ceduto sono entrati e hanno fatto una cernita di cosa rubare: «Sapevano già cosa prendere. Uno di loro, infatti, aveva afferrato una bicicletta di minor valore – continua Pinarello -, ma il complice gliel’ha strappata dalle mani, l’ha buttata a terra e gliene ha indicata un’altra, del valore di 10 mila euro». Poi sono usciti, portando in spalla due bici a testa e sono scappati a piedi: «Non avevano un furgone, un’auto su cui caricarle. Sono fuggiti a passo spedito mostrando di sapere anche dove andare. Il tutto è successo in poco più di 32 secondi. Una velocità incredibile».
La banda è scappata in direzione della chiesa di Santa Maria Maddalena, dove probabilmente ad attenderli c’era un mezzo. Sul posto sono intervenuti gli uomini del reparto scientifico della questura, che hanno effettuato i rilievi a caccia di tracce biologiche e impronte. Pare che i malviventi abbiano agito a mani nude, senza guanti, e per questo potrebbero aver lasciato nel negozio tracce importanti per la loro identificazione. Al vaglio anche le immagini delle telecamere della città, per cercare di ricostruire la via di fuga dei malviventi. «È l’ennesimo furto, e il fatto che abbiamo colpito il negozio in centro dispiace in modo particolare – conclude Fausto Pinarello -. Del resto le bici sono una merce preziosa per queste bande. Ci sono commercianti che hanno chiuso per i furti subiti». «Dispiace molto quanto accaduto a Pinarello – commenta il sindaco Mario Conte -. Sono al vaglio tutte le telecamere di sicurezza della zona e le 110 sul territorio comunale. Il vicolo è poco frequentato di notte, i residenti sono pochi e le attività sono chiuse. L’attenzione rimane alta in tutta la città».
Hanno agito in soli 32 secondi, incredibile
Ma la guardia resta alta a Treviso