Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Wanbao Acc, pioggia di ricorsi Trenta licenziati in Tribunale
Processo per bancarotta all’ex ad Ramella, domani l’udienza preliminare
MEL Più di 30 gli ex dipendenti della «Wanbao Acc Italia» di Mel che hanno deciso di impugnare davanti al giudice il loro licenziamento. Lo afferma Mauro Zuglian di Fim-Cisl.
Secondo il sindacalista, «su 76 lavoratori che hanno dovuto lasciare il posto di lavoro a seguito delle lettere inviate dall’azienda una decina di giorni fa, sono 40 quelli che hanno accettato l’incentivo di ottomila euro lordi, comprensivo dell’indennità di mancato preavviso. Gli altri sono stati indirizzati all’ufficio vertenze dei sindacati». Sempre secondo Zuglian, «questo ufficio fa una prima scrematura: verifica, cioè, se vi siano gli estremi per l’opposizione. Se questi sussistono, allora si va avanti con l’appoggio di avvocati esterni».
I licenziamenti a causa del mancato accordo tra le parti sociali: i sindacati chiedevano una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro per i 400 dipendenti e incentivi economici più corposi per l’esodo volontario; l’azienda cinese di compressori per frigoriferi era d’accordo con la riduzione dell’orario, ma metteva sul piatto 20 esuberi. I sindacati non hanno accettato il piano dell’azienda e così il tavolo è saltato. Gli esuberi erano 88, se le lettere sono arrivate a 76 dipendenti, è perché 12 lavoratori hanno accettato l’esodo volontario, sponsorizzato con 10 mila euro (con Naspi, nuova assicurazione sociale per l’impiego, una indennità mensile di disoccupazione) o 12 mila (senza Naspi ).
Ma quale sarà il trattamento degli ex dipendenti sotto il regime della Naspi? «Per capire quanti soldi si prendono — continua Zuglian — bisogna calcolare la media degli stipendi degli ultimi quattro anni. L’indennità dura 24 mesi. In pratica, nei primi tre mesi i lavoratori prenderanno in media 900-1.000 euro. Passato il primo trimestre, la dazione diminuirà del 3% ogni mese e, alla fine, ammonterà a circa 500 euro. Il limite dei due anni attualmente non può essere superato».
Intanto domani alle 9 (a Pordenone) l’udienza preliminare in camera di consiglio per il procedimento penale a carico di Luca Amedeo Ramella, rinviato a giudizio dal giudice Rodolfo Piccin a luglio su richiesta del Pm Raffaele Tito, a seguito di imputazione coatta da parte del Gip Monica Biasutti. Nell’imputazione per l’ex ad della «vecchia Acc» si parla di presunti reati: bancarotta semplice, preferenziale e fraudolenta per distrazione. In pratica avrebbe «spogliato» l’azienda portandola al quasi ko.
Infine, crisi anche alla «Fedon» di Pieve d’Alpago (astucci per occhiali): una trentina di lavoratori, tra operai e impiegati, rischierebbe di perdere il posto di lavoro. Domani le assemblee, per decidere azioni sindacali.
«Fedon» Dichiarati una trentina di esuberi, domani assemblee