Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nevegàl, Gamba attacca Massaro «Non ci crede, io avevo la soluzione»
BELLUNO Chiamatela «deadline», ora X, momento della verità: fra poco più di 24 ore il futuro del Nevegal potrebbe essere definito. Domani si riunirà l’assemblea dei soci di «Alpe del Nevegàl», la società che gestisce gli impianti di risalita del Colle. All’ordine del giorno, la decisione se avviare o no la stagione invernale. Tutta una questione di soldi: dopo i 50 mila euro sborsati dal Comune di Belluno sotto forma di acquisto di skipass e di fondi per l’«Info point», la raccolta fondi da parte della Pro loco Pieve Castionese e una serie di altri piccoli contributi, all’appello mancano solo 30 mila euro. Cifra che dovrebbe coprire la Regione, stando almeno a quanto uscito dalla riunione a Venezia di giovedì scorso. Ma per dare il via definitivo alla stagione dello sci, «Alpe del Nevegàl» aspetta un impegno formale.
Intanto il capogruppo di minoranza di «Belluno è di tutti» in consiglio comunale, Paolo Gamba, si scaglia contro la giunta Massaro, rea di «non credere per nulla al Nevegàl». La sua analisi parte dagli anni in cui era vicesindaco nella giunta di centrodestra guidata da Antonio Prade. «Partiamo dal presupposto — spiega Gamba — che sul Nevegàl il Comune è proprietario solo del centro “Le
Torri” — tra l’altro ristrutturato da noi e di poco più di 30 mila metri quadrati di terreni. Tutto il resto è in mano ai privati, quindi per poter investire serve prima di tutto avere a disposizione lo spazio».
La giunta Prade aveva creato il progetto «Abitare il Nevegal», per portare sul
Colle la scuola alberghiera
«Ehl» di Losanna, la più prestigiosa al mondo, che avrebbe dirottato a Belluno gli studenti in esubero dalla Svizzera. «Me ne ero occupato personalmente — continua Gamba — ed eravamo riusciti a convincere 122 proprietari a cedere a poco più di 4 euro al metro quadro i loro terreni. Ci sono gli accordi firmati. Ma già a suo tempo Massaro, che all’epoca era capogruppo di minoranza, ci attaccò costantemente, dicendo che avevamo sprecato centinaia di migliaia di euro per un progetto velleitario. Invece quell’idea avrebbe portato al rilancio definitivo del Nevegàl, perché avrebbe attirato investimenti per decine di milioni di euro. Poi, una volta sindaco, Massaro ha fatto un’operazione perfetta per le casse comunali, svendendo gli impianti e passando ad altri la patata bollente della gestione delle piste. Ma così facendo ha condannato il Nevegàl».