Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Minacce dopo lavori malfatti Fratelli idraulici a processo
Il committente: «Mi dissero: “paga o ti ammazzo”»
SILEA I lavori all’impianto idraulico di casa, un guasto, l’abitazione che si allaga e il contenzioso con l’impresa che finisce con pesanti minacce: «O paghi o ti ammazziamo». Questo l’incubo nel quale sarebbe finita una famiglia di Silea che, impaurita, ha deciso di denunciare i due idraulici ai quali aveva affidato i lavori.
Per questo, i fratelli R.G. e P.G. sono finiti a processo con l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. A far scattare le minacce, secondo le presunte vittime, il debito di 15 mila euro per i lavori realizzati all’impianto idraulico dell’abitazione nel 2015.
I proprietari, che si sono costituiti parte civile con l’avvocato Valentina Sartor, hanno riferito di aver iniziato a versare alcune rate della cifra pattuita, ma di essersi fermati quando, improvvisamente, la loro casa si era allagata. A causa di un guasto che, a loro dire, era attribuibile ai lavori dei due idraulici, per questo chiamati quindi a risolvere il problema. Richiesta alla quale gli artigiani, avrebbero invece risposto con solleciti di pagamento.
A quel punto i committenti, replicano con la lettera dell’avvocato che li invita a porre rimedio ai guasti. A questo punto della storia, secondo la denuncia, gli idraulici si sarebbero presentati alla porta
delle vittime, pretendendo il pagamento, con minacce anche di morte: «Se ti vedo in giro te la faccio pagare». E ancora: «Paga o ti ammazziamo». Accuse sempre respinte dai due fratelli che, assistiti dall’avvocato Sabrina Dei Rossi, si stanno difendendo a processo. La sentenza è fissata per fine ottobre.