Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Quelle 51 barche alle origini del mito
Nel 1969 la vittoria della «Coppa d’Autunno» va al comandante Napp. L’arrivo degli armatori stranieri, degli sponsor e del leggendario Moro di Venezia. Nel 2017 le imbarcazioni iscritte superano quota duemila
Era il 1969 e nelle acque del mar Adriatico 51 barche inauguravano una regata che sarebbe rimasta per sempre nella storia. Così è nata la Barcolana, la regata velica internazionale nel Mediterraneo con il maggior numero di barche iscritte.
Tutto merito della felice intuizione di alcuni soci che nel 1969 danno vita alla «Coppa Autunno»: al via 51 barche, un record già alla prima edizione, considerati gli scafi a vela presenti nel golfo di Trieste in quel periodo. La vittoria della prima Coppa d’Autunno va al comandante Piero Napp, della Società triestina della Vela: il suo Betelgeuse ancora non sa di essere diventato un vero e proprio simbolo, una pietra miliare nella storia della Barcolana. Sono passati 50 anni da quella giornata destinata a restare impressa negli annali della storia della vela.
Da quella vittoria e per una decina d’anni la Coppa rimane un affare fra i principali circoli del golfo di Trieste, fra cui c’è anche la società organizzatrice, la Società velica di Barcola e Grignano, da cui il nome «Barcolana». C’è però qualcosa di speciale in questa manifestazione: è una festa di fine stagione, l’ultimo evento prima di tirare a secco la barca, in attesa della primavera.
E così l’eco della Barcolana riesce presto a superare gli confini nazionali, arrivando nei principali Stati dell’Europa: nel 1980 giunge da Monaco di Baviera la prima vittoria straniera. È il Rupe, pronto a entrare nella storia della regata. Con il passare degli anni e grazie al boom economico il fascino e il prestigio della regata triestina si fanno sempre più importanti: arrivano gli sponsor e arriva il leggendario Moro di Venezia. Sono gli anni della partecipazione italiana alla Coppa America, dell’orgoglio azzurro nel mondo della vela e proprio la passione indotta dalla Coppa America trasforma la presenza del Moro in un evento nell’evento: lo scafo vince con Tiziano Nava nel 1987 e nel 1989; l’edizione di mezzo, quella del 1988, invece, è vinta da Uragan, che porta a Trieste, con al timone Checco Battiston, la tecnologia degli scafi ultraleggeri.
La Barcolana diventa così non soltanto una semplice gara, ma anche un’occasione per mostrare il meglio degli dell’innovazione e della tecnologia: Sopra, la barca di Piero Napp, vincitrice della prima edizione nel 1969. A destra, Giusto Pesle. Sotto, la barca di Francesco Battiston e Paolo Zizala, in trionfo nel 1990 Battiston si inventa la partecipazione a bordo di un Luffe 55 — Fanatic, ancora oggi tra i protagonisti della Barcolana dopo severi aggiornamenti tecnologici. È un crescendo di spettacolo e di emozioni, fra nuovi percorsi, sfide sempre più affascinanti e il confronto con Madre Natura che all’alba del nuovo millennio fa soffiare sulla Barcolana un vento di bora che raggiunge i 60 nodi creando scompiglio in regata e causando parecchi danni.
Il vento però porta anche entusiasmo e nuove barche: sono addirittura 1.969 imbarcazioni. Un record di presenze su un’unica linea di partenza per una regata di barche a vela. A vincere l’edizione più affollata è Idea, uno scafo di 80 piedi con Mimmo Cilenti, nel 1999, al timone c’è Lorenzo Bressani. Un record che dura nel tempo e deve aspettare il 2017 per essere stracciato: l’anno scorso infatti, la Barcolana ha stupito per numeri e spettacolo. 2.101 iscritti, di cui 1.836 italiani, gli altri 265 in rappresentanza di 26 Paesi, compresi Cile, Argentina, oltre a tanti appassionati da tutta l’Europa. 25 mila velisti in mare, a terra una festa mai vista prima, con centinaia di migliaia di persone sulle Rive. La regata, entrata nella storia come la più affollata del mondo, superando il record presente nel Guinness dei primati, ha visto in gara grandi campioni della vela e tanti appassionati. Un’ora, 12 minuti e 17 secondi sono serviti all’equipaggio triestino Spirit of PortoPiccolo, formato da Furio e Gabriele Benussi, per compiere le 13 miglia del percorso che dalla Riviera di Barcola arriva a pochi metri dalla Piazza dell’Unità.
Prima volta tedesca Nel 1980 una barca non italiana, il Rupe di Monaco di Baviera, si aggiudica la vittoria