Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La sinistra trevigiana si rinsalda: «In piazza contro il razzismo»
Il 27 ottobre partiti, associazioni e sindacati uniti sotto la Torre civica: «La nostra è una sfida culturale»
TREVISO La sinistra trevigiana scende in piazza «contro il razzismo, l’intolleranza e i nazionalismi». Una manifestazione contro la politica di governo, per chiedere un’Europa e una società diverse, in cui la priorità sia data ai diritti e non alle differenze, al colore della pelle o alla violenza. «Una sfida culturale» è l’appello da cui partono associazioni, sindacati e politica, chiamando alle armi i cittadini sabato 27 ottobre in piazza dei Signori.
Da tempo, da prima della campagna elettorale, non c’era una mobilitazione provinciale così condivisa e ampia che mettesse insieme tutta quella che oggi è l’opposizione. Le firme in calce alla convocazione sono di Pd, Cgil, Cisl e Uil, Anpi e Arci, Italia Nostra, Legambiente, Libera, Possibile, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Potere al Popolo, Ar.1 Mdp, Binario 1, Coalizione Civica e Diem25. È una forma di «indignazione per il diffondersi di un clima di odio nel Paese – spiegano i promotori, Luigi Calesso, di Coalizione Civica, e il segretario del Partito democratico, Giovanni Zorzi -, diventato ragione di ricerca del consenso, una situazione preoccupante che questo governo contribuisce ad alimentare, che segna il deterioramento della convivenza civile già manifestata con aggressioni ai cittadini stranieri. Diamo la possibilità ai tanti trevigiani che non condividono questa deriva di dimostrarlo. Ci ispiriamo ai valori della giustizia e della solidarietà. I colpevoli del disagio sociale non sono io richiedenti asilo. E’ un tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalla mancanza di scelte politiche capaci». C’è anche una denuncia pendente per istigazione all’odio razziale contro il ministro dell’Interno, il leghista Matteo Salvini: depositata in procura a Treviso, è al vaglio della procura romana per competenza.
Base allargata
Sarà la manifestazione più ampia e condivisa dal voto comunale