Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Olimpiadi, gare e budget a metà Una parte dello sci va in Valtellina
Zaia e Fontana: «La sede della cabina di regia sarà a Milano». Alto Adige in bilico
Nuovo incontro, ieri a Roma, tra i vertici del Coni, i presidenti di Veneto e Lombardia e i sindaci di Milano e Cortina. Medaglie e budget saranno divisi a metà, così come le cerimonie di apertura (a San Siro) e chiusura (all’Arena). La Valtellina reclama alcune gare di sci nordico, mentre è in bilico il coinvolgimento dell’Alto Adige.
VENEZIA Primo incontro ieri, a Roma, nella sede del Coni, tra i vertici dello sport italiano, i governatori di Veneto e Lombardia e i sindaci di Milano e Cortina, dopo l’inserimento da parte del Cio delle due città nella short list delle candidate ai Giochi olimpici invernali del 2026. La riunione, durata un’ora e mezza, è servita a tracciare la rotta in vista dei prossimi appuntamenti (il 7 e l’8 novembre arriverà nella capitale il presidente del Cio, Thomas Bach, a fine novembre la delegazione italiana volerà a Tokio per l’Anoc, l’Associazione dei comitati olimpici nazionali) ma anche per fare il punto sul comitato promotore, la distribuzione dei fondi e la ripartizione delle gare, in attesa del completamento del dossier. Ebbene, quanto al comitato promotore, per ora e fino a giugno, quando a Losanna il Cio assegnerà i Giochi, non sarà costituito: «Vogliamo snellire l’operatività e gli aspetti burocratici - spiega il presidente del Coni, Giovanni Malagò -. Ci sono gli stakeholder: si vedranno la prossima settimana con Carlo Mornati (segretario del Coni, ndr.), Diana Bianchedi (responsabile delle candidature olimpiche, ndr.), e i rappresentanti degli enti locali e delle istituzioni». In serata, in una nota congiunta, i governatori di Lombardia (Attilio Fontana) e del Veneto (Luca Zaia) hanno spiegato che «la sede della cabina di regia sarà a Milano in costante collegamento con Cortina», aggiungendo che in breve tempo «sarà individuato un coordinatore» che avrà il compito di «trasferire gli indirizzi strategici all’ente attuatore», ovvero il Coni.
Quindi, i fondi: «Abbiamo fatto una cosa molto pragmatica: metà dalla Lombardia e Milano, metà da Cortina e il Veneto. Questa sarà la regola e poi vedremo cosa dirà il Governo» ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Perché sebbene le due Regioni si siano già dette disponibili a coprire le garanzie (380 milioni), non è ancora soffocata la speranza che l’Esecutivo legastellato ci ripensi: «Io spero sempre che il Governo sia al nostro fianco, sono un inguaribile ottimista ha sorriso il governatore Luca Zaia - ma in Veneto si dice che non servono i soldi, bastano le idee. Quindi andiamo avanti». Zaia si è detto contrario al referendum No-Giochi a Cortina («Siamo già ai tempi supplementari e non c’è più tempo: do io la parola per i veneti, vogliono tutti le Olimpiadi»), ha escluso l’allargamento alle valli piemontesi («Qui siamo già oltre i calci di rigore») e assicurato che Trento e Bolzano «avranno gare importanti», anche se non è chiaro se pure loro ci metteranno i soldi.
E a dire il vero, non è neppure chiaro se avranno le gare, visto che se per il Trentino sembrano confermati il pattinaggio di velocità (a Baselga di Pinè), il salto e la combinata nordica (in Val di Fiemme), l’Alto Adige potrebbe invece perdere l’unica disciplina inizialmente assegnatagli, il biathlon (ad Anterselva), a favore della Valtellina. A Bormio, in Lombardia, andrà quasi sicuramente anche una parte dello sci alpino, stavolta a sfavore di Cortina: si parla della discesa libera e probabilmente anche del Super G. «L’importante ha avvertito Zaia - è che siano
Il vertice
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Malagò La chiusura all’Arena di Verona è un’idea, sia l’Olimpiade dei territori
riservati ai territori la loro rappresentatività». Gli fa eco il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina: «Il principio è quello di garantire metà delle medaglie al Veneto e metà alla Lombardia. Noi avremo gare importanti di sci alpino, oltre al bob, allo slittino, allo skeleton ed al curling». L’investimento da 35 milioni per la pista di bob? Zaia rassicura: «Risolveremo tutti i dubbi, nel mio cassetto c’è già il futuro piano di gestione». Sala: «Sulle discipline alpine siamo d’accordo nel trovare un equilibrio tra Lombardia e Veneto: Cortina sarà la sede principale sede, ovviamente. Il ghiaccio, invece, si farà a Milano».
Infine, Malagò ha confermato quanto anticipato nei giorni scorsi e cioè che la cerimonia di chiusura potrebbe tenersi all’Arena di Verona (quella di apertura sarà allo stadio San Siro di Milano).