Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nemica solitudine Esperti e studiosi a confronto
A Padova il 15 novembre al Liviano esperti, studiosi e giornalisti a confronto
La solitudine può uccidere. Non è un’esagerazione e gli studi scientifici lo dimostrano. Chi resta da solo ha probabilità più alte di ammalarsi e di avere vita breve. Quella sensazione annichilente di vuoto e abbandono che porta la solitudine è resa bene dal quadro «Automat» (Tavola calda), una delle opere più intense e contemporaneamente desolanti di Edward Hopper. Una donna sola in una tavola calda, osserva la tazzina del caffè. Intorno a lei ci sono solo oggetti. Il quadro evoca l’aria che manca. Fa pensare alla solitudine.
E Gabriel Garcia Marquez scriveva: «La morte non arriva con la vecchiaia ma con la solitudine». Per approfondire il tema, l’associazione italiana di Psicogeriatria (Aip) con il Centro studi e ricerche sull’invecchiamento dell’uomo, ha chiamato studiosi ed esperti a confronto nel convegno «Nemica solitudine», il 15 novembre dalle 9 alle 18 in Sala dei Giganti al Liviano a Padova. «La solitudine è nemica delle donne e degli uomini di ogni età - spiega Marco Trabucchi, presidente dell’associazione italiana di psicogeriatria - . Non è solo una vicenda dolorosa del singolo, ma diventa un problema di salute a livello delle comunità. Il convegno vuole cambiare la cultura, incidere sull’individualismo. E fornire stimoli agli individui perchè non trascurino di coltivare le reti relazionali».
Il professor Diego De Leo, promotore del convegno, sottolinea: «La persona sola si sente non capita, emarginata nel momento del bisogno. La solitudine ha aspetti soggettivi importanti, ma anche aspetti oggettivi. Nelle persone sole la mortalità aumenta del 35%. E’ stato calcolato che il suo effetto negativo sia simile a quello prodotto dall’obesità o dal fumare 15 sigarette al giorno per tutta la vita».
Clelia Sabella Tabacchi, presidente del Centro Studi Alvise Cornaro di Padova, evidenzia: «Da 23 anni ci occupiamo di invecchiamento attivo con un approccio multiculturale. Riflettere sulla solitudine significa non solo maturare la coscienza della gravità di questa condizione e identificare buone pratiche per combatterla, ma anche lavorare sulle cause psico-fisiche, sociali e ambientali»
Al convegno del 15 novembre
saranno presentati anche studi realizzati nei vari luoghi di vita dell’anziano, dalla grande città al piccolo centro, dalla povertà al benessere.
Tra i relatori al convegno, anche il filosofo Umberto Curi che interverrà sul tema «La dimensione filosofica della solitudine» e la psicologa e psicanalista Vera Slepoj che affronterà il tema «Le emozioni peggiori». Con Curi e Slepoj si confronteranno anche la regista Cristina Comencini e il maestro e abate zen Carlo Zendo Tetsugen. Ci sarà poi un momento di confronto tra comunicatori, nella tavola rotonda tra i direttori delle più importanti testate giornalistiche del Nordest: Alessandro Russello direttore del Corriere del Veneto, Roberto Papetti direttore Il Gazzettino, Paolo Possamai, direttore gruppo Gedi. Modera Paolo Brinis (Mediaset). Il convegno «Nemica solitudine. Analisi e proposte per vincere la solitudine nell’anziano» ha come partner scientifici la Aip, l’Ordine dei Medici Chirurghi e odontoiatri di Padova, la Fondazione De leo Fund Onlus, Alzheimer Fest, Fondazione Opera Immacolata Concezione, Società Informatica Multimediale, Progetto Formazione Continua padova, Conservatorio Pollini Padova. E’ patrocinato da Comune di padova, regione Veneto, Gruppo Nazionale Bioingegneria. E inserito nella piattaforma di formazione dell’Ordine Giornalisti Sigef con 26 crediti formativi