Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ma Rucco chiama la Regione: piena sovrastimata
Vicenza, il sindaco chiede lumi ai tecnici Arpav. Soranzo (Selvazzano): pesa il ricordo del 2010
VICENZA «Farò presente ai tecnici della Regione lo scarto notevole fra le previsioni e la realtà». Nelle parole del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, non c’è alcuna volontà di cercare la polemica del giorno dopo. Ma i numeri che circoscrivono l’emergenza idraulica con cui Vicenza ha dovuto fare i conti nei due giorni di maltempo appena trascorsi parlano (forse) da soli: la città ha assistito alla piena del fiume Bacchiglione, il principale corso d’acqua che la attraversa, di 3,78 metri, avvenuta all’1.30 di ieri. I bollettini inviati al Comune dal centro funzionale decentrato della Regione, redatti sulla base dei dati pluviometrici attesi secondo i modelli matematici di Arpav, avevano annunciato una piena a quota 5,30 metri, ridimensionata poi a 5 metri nel pomeriggio di lunedì. Dunque, uno scarto di oltre un metro, che non è passato inosservato. Anche perché, per la città del Palladio, la misura di guardia del Bacchiglione scatta oltre 4,50 metri e con una previsione superiore il capoluogo, già colpito dall’alluvione del 2010, alza le difese: ovvero centinaia di volontari, paratie, idrovore, auto spostate dalle zone più critiche.
Il primo cittadino difende la sua scelta: «In base a quelle previsioni non ce la siamo sentita di prendere la situazione alla leggera – osserva Rucco – e sono convinto che tutto andava fatto. Non intendo criticare nessuno, ma lo scarto rimane». Da Venezia non arriva alcuna replica. E forse bastano le parole pronunciate l’altro ieri dal presidente del Veneto, Luca Zaia: «Secondo i dati pluviometrici – ha affermato Zaia – l’evento dei giorni scorsi è pure superiore a quello del 1966 ed è uno dei peggiori degli ultimi cento anni. Abbiamo un Veneto in ginocchio».
Ma la voce che si leva da Vicenza non è l’unica. Dal Padovano c’è il sindaco di Selvazzano Enoch Soranzo, che proprio oggi smetterà l’incarico di presidente della Provincia e che preferisce andarci un po’ più cauto: «È vero che i dati diffusi inizialmente dall’Arpav, basati su modelli matematici che di solito sono molto precisi, prefiguravano una situazione ben più grave e preoccupante rispetto a quella che poi si è verificata. Detto questo però – sottolinea Soranzo, civico di centrodestra – non me la sento di prendermela con l’Arpav né tantomeno con la Regione e la Protezione Civile. Anzi, ne approfitto per ringraziare tutti quelli che si sono mobilitati per fronteggiare quella che, comunque, è stata un’emergenza. In tutti noi – osserva ancora il sindaco di Selvazzano, paese di circa 23 mila abitanti attraversato dal Bacchiglione – erano ancora vivissimi il ricordo e l’emozione di quanto successo nel 2010 e forse proprio per questo oggi ci siamo tutti agitati un po’ più del dovuto». Sulla stessa linea, il primo cittadino di Padova, Sergio Giordani: «Il rispetto tra istituzioni viene prima di tutto. E quindi – evidenzia l’imprenditore a capo di una maggioranza di centrosinistra – non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello di criticare l’operato della Regione. Meglio un pizzico di precauzione in più che in meno».
Francesco Rucco Farò presente ai tecnici della Regione lo scarto notevole tra le previsioni e la realtà della piena