Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sara, lacrime e applausi per l’ultimo set del «capitano» del volley

Ponte di Piave: ex compagne di squadra , amici e parenti al funerale della campioness­a di volley

- di Matteo Valente

PONTE DI PIAVE (TREVISO) L’ultima palla è caduta. Fra lacrime e applausi. In oltre cinquecent­o sono arrivati a Ponte di Piave per l’ultimo saluto a Sara Anzanello, la 38enne pallavolis­ta trevigiana sconfitta dalla malattia.

Per l’ultimo set della sua avventura terrena, Sara ha avuto al proprio fianco tutte le amiche che hanno condiviso con lei le gioie di una carriera incredibil­e, ma anche le fatiche e le sofferenze degli ultimi anni. In primis le compagne del Mondiale 2002: quello della leggendari­a vittoria sugli Stati Uniti, che aveva portato l’Italia sul tetto del mondo anche grazie alle sue incredibil­i giocate. Da Manuela Leggeri a Paola Cardullo, fino alle amiche di sempre, Rachele Sangiulian­o (presente con il compagno Ringo) e Raffaella Calloni, che con Sara hanno condiviso tutti gli ultimi momenti della battaglia contro il tumore disputata al Niguarda di Milano.

Una battaglia difficile, combattuta con il sorriso e la voglia di vivere fino all’ultimo istante. Con loro anche altri volti noti del volley italiano, dagli allenatori Marco Gaspari, Luciano Pedullà, Nicola Negro e Alessandro Chiappini, fino alle tante giocatrici protagonis­te del campionato italiano: Ilaria Spirito, Carolina Costagrand­e, Francesca Ferretti, Valentina Fiorin, Tai Aguero che come tanti amici hanno sfidato la piena del Piave per poter dare l’ultimo «high five» a Sara. Il fiume che l’ha vista crescere e che nelle ultime ore ha costretto i tanti amici presenti a fare il giro del mondo per raggiunger­e il piccolo comune trevigiano.«Sembra quasi che anche quanto successo nelle ultime ore ci voglia far porre l’attenzione non tanto sulle calamità, quanto sulla solidariet­à – ha esordito il parroco di Ponte di Piave, don Gian Paolo Bano, che ha presieduto il rito assieme al parroco di Quinto, don Roberto Stradiotto –. Sara è stata una donna gloriosa, una donna che grazie alla pallavolo ha acquistato uno stile di vita fatto di lealtà e della consapevol­ezza di dover far fatica per raggiunger­e traguardi a livello mondiale, come ci ha ricordato anche il

Chiesa gremita

Le esequie di Sara Anzanello a Ponte di Piave, nel Trevigiano, paese della campioness­a del mondo di pallavolo

presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». Fra le lacrime di mamma Nicoletta e papà Valter, i celebranti hanno ricordato l’ultima grande partita della vita di Sara: «Fra tante gare che hai affrontato, quella della malattia è stata la più dura - ha continuato don Bano – un confronto silenzioso e ostinato in cui è uscita la tua tempra, e in cui hai testimonia­to fino all’ultimo respiro quanto sia bella la vita e quanto sia importante affidarsi alle persone buone che ti danno forza».Una lotta senza lamentele, come ha sottolinea­to don Stradiotto: «Ho avuto modo di conoscere Sara in queste ultime settimane, e non si è mai lamentata, anzi vedeva sempre il bello nelle cose della vita. Ecco perché penso che lei abbia finito la sua partita, ma tocchi ad ognuno di noi continuarl­a». L’ultimo saluto a Sara è stato affidato al compagno Walter, che sorretto da Raffaella Calloni e Rachele Sangiulian­o ha riletto il «testamento di Sara», le sue ultime parole, un messaggio intriso di umanità e di dolore: parole di speranza che hanno lasciato poi spazio all’applauso che ha accompagna­to Sara verso l’uscita dalla chiesa, e all’ultimo grande abbraccio della sua gente. Non solo amici e parenti, compagne di squadre o conoscenti, ma anche i tanti tifosi che l’hanno conosciuta e che hanno attraversa­to la Pianura Padana per poterla salutare un’ultima volta: lo striscione degli amici di Villa Cortese, «Ciao Cap1tano» è stato l’ultimo traguardo tagliato dalla sfortunata campioness­a trevigiana.

Don Bano

Fra tante gare che hai affrontato, quella della malattia è stata la più dura, un confronto silenzioso e ostinato in cui è uscita la tua tempra

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