Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Outlet di Noventa, settemila evacuati La grande paura nel Veneto orientale
Le scuole di sei Comuni restano chiuse anche oggi. Situazioni critiche dall’area golenale a Chioggia. Eraclea, quattro le persone salvate con un mezzo anfibio
VENEZIA Dall’alba al tramonto con l’acqua alla gola. Allerta elevata e fiato sospeso hanno contraddistinto l’intera giornata di ieri nei paesi del Veneziano che sorgono lungo l’asta del Piave, del Tagliamento e del Brenta.
A creare l’apprensione maggiore è stato il fiume Piave, le cui acque sono fuoriuscite in più punti dall’alveo ordinario andando a premere sugli argini con forza crescente man mano che le ore passavano e il loro livello si innalzava con il rischio di esondare o danneggiare le sponde. L’attenzione di tecnici e forze dell’ordine si è concentrata su Noventa di Piave, nella frazione di Romanziol, dove il primo cittadino Claudio Marian ha eseguito un sopralluogo accompagnato dal sindaco della Città metropolitana di Venezia Luigi Brugnaro.
Alle 14.30 la massima ha raggiunto Ponte di Piave, quasi tracimando dagli argini. A metà pomeriggio, con l’acqua che continuava a crescere di quasi 30 centimetri all’ora viaggiando a circa 3 metri al secondo, i vigili del fuoco controllavano il livello dell’acqua con il nastro segnaletico mentre continuavano a piazzare sacchi di sabbia sugli argini. Di fronte alla previsione della sala operativa interforze di Mestre che prevedeva l’arrivo dell’onda a Noventa alle 16.30, alle 15 è stata disposta l’evacuazione dell’outlet McArthur Glen di Noventa: circa 7 mila persone, a bordo di 2.200 auto, sono state fatte allontanare mentre all’interno della struttura, che oggi riaprirà regolarmente, sono rimasti solo il direttore e il vicedirettore. «Una misura di prevenzione» spiega Brugnaro, che poi aggiunge: «Nessun allarmismo, l’importante in queste situazioni è usare il buon senso». Nel frattempo, nel centro del paese, un folto gruppo di persone ha seguito da vicino l’opera di rafforzamento dell’argine lungo via Piave, altro punto in cui la pressione dell’acqua ha fatto scattare l’allarme.
L’invito ad allontanarsi non ha riguardato però solo gli avventori dell’outlet. Nell’intero Comune di Noventa sono state evacuate una trentina di famiglie e un’altra a Fossalta, il paese che sorge sulla sponda opposta del fiume. Verso le 17 il livello dell’acqua è sceso vistosamente mentre l’allerta saliva nei paesi a valle accompagnando lo scorrere della piena. Centinaia di persone si sono assiepate lungo gli argini a San Donà e Musile ma anche lungo il ponte della Vittoria che è rimasto aperto tutto il giorno. Una decina di famiglie, la cui casa sorge nella golena, sono state accompagnate fuori dalla propria abitazione mentre verso le 17.30 la stazione ferroviaria di San Donà di Piave è stata chiusa.
A Eraclea quattro persone sono state caricate su un mezzo anfibio dei vigili del fuoco e portate al sicuro, mentre intorno alle 19 il livello dell’acqua sfiorava di un metro e mezzo il ponte di collegamento con la sponda jesolana ma senza causare danni alla struttura che non è mai stata chiusa.
Resteranno invece chiuse anche nella giornata di oggi tutte le scuole dei sei Comuni interessati dal passaggio del Piave «a seguito del persistere della criticità idraulica nel territorio», come si legge nella nota diramata in serata dal prefetto di Venezia.
Guardia alta anche lungo il fiume Brenta. Ieri pomeriggio, a seguito di una riunione di coordinamento tra polizia locale, Protezione civile, Sistemi territoriali e vigili del fuoco, l’amministrazione comunale di Chioggia ha deciso di far sgomberare in via precauzionale la zona di Punta Gorzone a Ca’ Pasqua, che comprende una quindicina di abitazioni. «Nel corso della mattinata abbiamo informato i cittadini casa per casa della possibile piena del fiume Brenta, la cui ondata di massima è prevista per la mezzanotte - spiega il sindaco Alessandro Ferro – Le poche persone interessate, che abitano nella parte più bassa dell’area di Punta Gorzone, avevano comunque già trovato sistemazione per la notte da amici e familiari».
Situazione simile lungo il confine Est del Veneto, rappresentato dal fiume Tagliamento. Il ponte sul fiume, collegamento con il Friuli Venezia Giulia, è stato chiuso al traffico in via precauzionale già durante la prima metà della mattinata in quanto secondo le previsioni il picco della piena sarebbe stato raggiunto proprio nelle tarde ore della mattinata. Il flusso è stato seguito e i livelli monitorati, riuscendo così a evitare di affrontare criticità peggiori.