Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Bus deviati, Trenitalia in soccorso Accordo per scongiurare la paralisi
Marca spezzata dal Piave, studenti e pendolari potranno usare la ferrovia. I dubbi dei sindaci
TREVISO I primi mezzi all’opera per cominciare a liberare dai detriti il letto del Piave - dopo la piena, dopo i danni dell’ondata di maltempo al bypass del Ponte della Priula – sono arrivati ieri mattina. Gli accessi al ponte Bailey sono finalmente asciutti dopo tre giorni di allagamento ed è stato possibile accedere all’area limitata dopo il cedimento dell’asfalto, ma il traffico è ancora vietato con tutti i disagi che comporta per la mobilità pubblica e privata.
È questo oggi il principale problema nella Marca: enorme per cittadini e aziende, insostenibile per i sindaci. Per attraversare il Piave bisogna ricorrere ai due manufatti più vicini (e vicini non è la parola giusta) a Maserada e a Vidor perché la Pontebbana, una delle strade principali dell’intera provincia, è spezzata a metà. Mom ha raggiungo un rapido accordo con Trenitalia per consentire ai pendolari abbonati di utilizzare i treni e muoversi sulla tratta fra Treviso e Conegliano ma questo comporta un costo ingente per l’azienda di trasporto pubblico in termini di tempo e risorse, e una totale riorganizzazione delle tratte e del lavoro degli autisti perché la deviazione richiede 35 minuti in più di percorso. Venti ore al giorno.
I danni e le linee Mom
Il ponte in ferro non ha subito danni ma il bypass è inagibile: un’ispezione più completa potrà essere fatta solo nei prossimi giorni per avere le tempistiche di intervento di ripristino. Il presidente della Regione Luca Zaia ha ipotizzato un mese di lavori; il ponte storico è in manutenzione e il cantiere dovrebbe essere ultimato a febbraio. Il percorso provvisorio è stato chiuso precauzionalmente dal pomeriggio di domenica; lunedì si è aperta una voragine di quasi un metro. Ora si comincia a eliminare i detriti accumulati dall’onda.
I mezzi di Mom, come tutti gli altri, non potranno attraversare il Ponte della Priula: si presentava un serio problema per il servizio.
«Settimane di disagi»
L’accordo con Trenitalia è stato «ottenuto in tempi record», sottolinea il presidente Giacomo Colladon. Consente agli abbonati (mensili e annuali, studenti e lavoratori) di sostituire il tragitto interrotto con il treno per tutto il periodo dell’emergenza sulle tratte Treviso-Conegliano-Vittorio Veneto e Montebelluna-Treviso, limitata a Spresiano negli orari di punta. «La nostra urgenza è garantire agli utenti di arrivare in tempo a scuola e al lavoro» spiega Colladon. È stato calcolato che in direzione Treviso viaggiano ogni giorno 200 persone, in direzione Vittorio Veneto circa 300. Le linee interessate sono in particolare la 120 la 135: l’intermodalità scatta a Spresiano per chi sceglierà il treno; chi rimarrà sui mezzi Mom allungherà i tempi di 35 minuti, senza fermate intermedie. I bus percorreranno un tragitto alternativo attraversando il ponte sul Piave di Maserada.
Lunedì, con la ripresa della normale attività dopo il ponte festivo, Mom e Trenitalia faranno verifiche in tempo reale per testare la sostenibilità del progetto e l’eventuale necessità di apportare modifiche e correzioni, calibrando orari e coincidenze.
«La disponibilità è reciproca – ribadisce Colladon -, nei giorni di sospensione della tratta ferroviaria Treviso-Portogruaro Mom ha garantito a Trenitalia di utilizzare le proprie corse. L’emergenza a Ponte della Priula durerà settimane, con ripercussioni sull’intera programmazione dell’esercizio Mom».
I timori dei Comuni
Le deviazioni dei bus però preoccupano il sindaco di Maserada Anna Sozza: «La situazione è già molto pesante e rischia di diventare insostenibile – osserva -. Dobbiamo intercettare il traffico privato prima del borgo di Salettuol perché i mezzi circolino sulla circonvallazione esterna, sulla Postioma, altrimenti si creeranno tappi interni. Da lunedì il traffico tornerà alla normalità, è urgente pensare a un’alternativa».
Il vertice
Oggi a Susegana il sindaco Vincenza Scarpa ha convocato tutti i colleghi della linea del Piave. Si riuniranno lì dove la strada si interrompe tagliando la provincia a metà e insieme lanceranno un appello perché il bypass venga riaperto il prima possibile e perché l’autostrada A27 possa essere liberalizzata durante l’interruzione, per alleggerire la viabilità locale. «L’acqua sta defluendo, il bypass è libero, non siamo più in allerta – chiude Scarpa – ma è necessario che si faccia presto».