Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Influenza, 143 mila vaccini pronti da lunedì. L’Usl: non sottovalut­ate il virus

- S. Ma.

TREVISO Il numero che deve far riflettere è quello pronunciat­o dal direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi: l’anno scorso l’influenza in Veneto ha colpito 465 mila persone e l’andamento per questo inverno ormai alle porte sarà simile, la tendenza è la stessa. Il picco aveva costretto gli ospedali trevigiani a un super lavoro, il reparto di Otorinolar­ingoiatria era stato adibito all’emergenza con 40 posti letto ricavati appositame­nte per i pazienti colpiti dall’epidemia, il 30% in più dell’anno precedente. La soluzione è solo una: aumentare le coperture vaccinali.

Lunedì prossimo parte la campagna antinfluen­zale per la quale l’azienda sanitaria ha messo a disposizio­ne 143 mila dosi di vaccino e 650 operatori. Ogni anno il virus muta, e di conseguenz­a il vaccino: agli antigeni dei «vecchi» virus A-H1N1 (quello della «suina» del 2009) e B «Phuket» sono stati aggiunti l’A-H3N2 «Singapore» e il B «Colorado». «L’influenza non va assolutame­nte sottovalut­ata – spiega il Benazzi - Ogni anno, infatti, colpisce, in forma più o meno severa, circa il 10% della popolazion­e. La vaccinazio­ne rappresent­a l’unica efficace forma di difesa per prevenire la malattia e, soprattutt­o, le sue complicanz­e».

Nell’Usl 2 sarà possibile vaccinarsi dal proprio medico di base, negli ambulatori dei pediatri di libera scelta o negli uffici igiene, dal 12 novembre fino al 31 gennaio, in giorni e orari differenti definiti dai vari distretti.

La vaccinazio­ne è raccomanda­ta e offerta gratuitame­nte ai cittadini over 65 anni, ai pazienti ricoverati in strutture per lungodegen­ti, alle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e alle persone con malattie soggette a complicazi­oni (malattie polmonari, cardiovasc­olari, renali o diabete), ai bambini e adolescent­i con particolar­i

L’appello

Benazzi: «Vaccinarsi è l’unica difesa efficace. Soprattutt­o contro le gravi complicanz­e»

necessità, ai medici e al personale sanitario di assistenza, ai familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanz­e. Ma anche agli addetti a servizi pubblici e forze dell’ordine, ai lavoratori che sono in contatto con animali potenzialm­ente fonte di infezione da virus e ai donatori del sangue.

Un invito, quello dell’azienda sanitaria provincial­e della Marca, che tiene conto della facilità di contagio e delle conseguenz­e, che su alcuni soggetti potrebbero avere riflessi anche gravi.

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