Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Incendio nel bosco Via al processo
BELLUNO Sono accusati di aver provocato un incendio boschivo per l’utilizzo della fiamma ossidrica mentre sbullonavano una parte del Ponte Cadore, a Perarolo, per allargare le corsie, servendosi di una passerella sottostante (la «by-bridge», in gergo tecnico).
Era stato necessario l’intervento dell’elicottero antincendio della Regione per spegnere le fiamme che si svilupparono il 27 agosto sera 2015 sotto il Ponte Cadore.
L’allarme venne lanciato verso le 19, nel costone roccioso posto sulla destra orografica del Piave. Bruciò circa mezzo ettaro di bosco. La Procura di Belluno individuò due responsabili: Giuseppe Ammoscato, siciliano di Alcamo (Trapani), 56 anni e Fabio Nasca, palermitano di 41 anni, rispettivamente titolare dell’impresa edile «Lavori e Costruzioni Alcamo» e capocantiere per i lavori in appalto sul viadotto commissionati dall’Anas nel 2015.
Ieri mattina molte le testimonianze in aula, con anche l’interrogatorio di uno degli imputati, Ammoscato.
«Quel giorno la mia azienda finì di lavorare alle 17, perché dopo — come ci eravamo accordati ha raccontato l’imprenditore siciliano — dovevano intervenire altre due imprese: l’«Euroedile» e la «IdroService». In ogni caso alle 19 la nostra fiamma ossidrica non era in funzione».
La prossima udienza messa in ruolo il 22 marzo 2019.