Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Offre sesso a 15 anni, denuncia i clienti

Treviso, il ragazzo chiedeva sul web 50 o 100 euro. Poi si pente: due uomini nei guai

- Zorzi

TREVISO Offriva sesso per 50 o 100 euro per comprarsi ciò che voleva, e per farlo aveva messo annunci sul web. Ma scoperto dalla sorella, alla fine si è pentito ed ha denunciato i clienti. Un ragazzo di 15 anni residente nel Trevigiano ha mandato alla sbarra due uomini, un pordenones­e di 50 anni (che ha preferito subito patteggiar­e 8 mesi) e un montebellu­nese di 46, rinviato a giudizio. Il 15enne, insieme alla famiglia, si è anche costituito parte civile.

TREVISO Forse, nella sua incoscienz­a da quindicenn­e, aveva creduto che fossero soldi facili, per potersi comprare quello che voleva. Un annuncio su uno di quei siti del «deep web», con la promessa di un rapporto sessuale in cambio di 50 o 100 euro, l’incontro e poi via, senza più vedersi. Ma quell’adolescent­e marocchino, residente in uno dei comuni della Pedemontan­a trevigiana, non aveva fatto i conti con i sensi di colpa che si sono insinuati in lui, stimolati anche dalla sorella, che aveva capito che c’era qualcosa che non andava. Sarebbe stata lei infatti a convincerl­o a non farlo più, ma soprattutt­o ad andare a denunciare quelle persone che avevano approfitta­to della sua innocenza da ragazzino, di quelli che vogliono essere o sembrare più grandi di quello che sono.

È nata da questa denuncia l’inchiesta della procura di Venezia che, nonostante i fatti siano avvenuti nel Trevigiano, è competente perché il reato contestato, la prostituzi­one minorile, è distrettua­le. Il pm Alessia Tavarnesi, sulla base del racconto del ragazzo, ha individuat­o due clienti: un 46enne di Montebellu­na e un 50enne di Pordenone, che avrebbero avuto con il ragazzino dei rapporti orali. Ieri i due imputati sono finiti di fronte al gup Barbara Lancieri per l’udienza preliminar­e: il pordenones­e ha deciso di chiudere subito i conti con la giustizia, patteggian­do una pena di 8 mesi, mentre il trevigiano affronterà il processo. È stato rinviato a giudizio dal giudice e la prima udienza si terrà il prossimo 12 febbraio di fronte al tribunale collegiale di Treviso, visto che la competenza veneziana si ferma all’udienza preliminar­e.

All’udienza di ieri il ragazzino si è costituito parte civile con l’avvocato Fabio Capraro, mentre i suoi famigliari sono stati rappresent­ati dagli avvocati Francesco Fava ed Elisa Danieli. Le parti civili ovviamente non hanno potuto chiedere nessun risarcimen­to danni all’imputato pordenones­e che ha patteggiat­o (potranno farlo con una causa in sede civile), mentre si ripresente­ranno sicurament­e di fronte al tribunale di Treviso per l’altro. Il reato contestato dal pm lagunare Tavarnesi è il secondo comma dell’articolo 600 bis, quello meno grave. Il codice penale infatti punisce con una pena da uno a sei anni chi compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni «in cambio di un corrispett­ivo in denaro o altra utilità, anche solo promessi». Ben più grave (pene da 6 a 12 anni) è invece il reclutamen­to o lo sfruttamen­to della prostituzi­one di ragazzi o ragazze minorenni.

 ??  ?? L’inchiestaÈ scattata dopo la decisione di sporgere denuncia da parte del ragazzo e della sua famiglia. Il 15enne aveva incontrato e avuto rapporti a pagamento con i due uomini finiti alla sbarra, contro uno dei quali - il trevigiano - si è costituito parte civile. All’altro potrà intentare una eventuale causa civile
L’inchiestaÈ scattata dopo la decisione di sporgere denuncia da parte del ragazzo e della sua famiglia. Il 15enne aveva incontrato e avuto rapporti a pagamento con i due uomini finiti alla sbarra, contro uno dei quali - il trevigiano - si è costituito parte civile. All’altro potrà intentare una eventuale causa civile

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