Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Acqua non potabile a Cortina, il grande equivoco

I residenti credevano finita l’emergenza, il sindaco ribadisce: bollirla prima di berla o cucinare

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BELLUNO Acqua non potabile ancora in molte zone della provincia, nuovi furti e allerta frane. A Cortina erano in molti a bere l’acqua e ad usarla per cucinare. Un’incomprens­ione, forse. Fatto sta che ieri pomeriggio il sindaco Gianpietro Ghedina ha pubblicato un messaggio su Facebook in cui avvisava i cittadini della non potabilità dell’acqua, da bere solo previa bollitura. Un’informazio­ne che la Prefettura aveva già diffuso venerdì scorso.

«Non ho visto quella comunicazi­one — ha spiegato il vicesindac­o Luigi Alverà — ma ci sono nuove analisi in corso e la nostra indicazion­e è stata quella di avvertire specificat­amente la popolazion­e di Cortina». Ancora non potabile l’acqua di Cibiana, San Vito, Zoppè, Ospitale, Perarolo, Val di Zoldo, Valle, Vinigo e Peaio

Tornata potabile, invece, a Cesiomaggi­ore (nelle località Soranzen, Fianema, Menin, Pullir, Toschian, Bordugo) e a Belluno (Salce, Bes, Sois, Carmench, Bios e zona Boscon).

Dopo i furti di gasolio ai generatori elettrici portati a Selva di Cadore e a Rocca Pietore per far ripartire la corrente, altri episodi simili. Ignoti avrebbero rubato un gruppo elettrogen­o della ditta «Gaz» a Le Campe (La Valle Agordina). La notizia su Facebook ieri pomeriggio provocando l’indignazio­ne di tutti. Rimane l’allerta rossa e il monitoragg­io delle frane del Tessina a Chies d’Alpago e della Busa del Cristo a Perarolo. Per il coordinato­re dell’Unità di crisi regionale Gianpaolo Bottacin ci vorranno mesi per tornare alla normalità.

«Nel fine settimana — ha detto Bottacin — proseguirò con alcuni sopralluog­hi insieme ai tecnici regionali per avere il quadro completo della situazione. Poi avvieremo incontri con le amministra­zioni comunali per sostenerle nella fase di avvio della raccolta dei dati necessari per la valutazion­e dei danni».

Sul territorio anche il presidente della Camera di commercio di Belluno-Treviso, Mario Pozza che nei giorni scorsi ha visitato i comuni di Livinallon­go, Rocca Pietore ed Alleghe. «Ho trovato un’organizzaz­ione impeccabil­e, una macchina a pieno ritmo per la ricostruzi­one — racconta Pozza — C’erano volontari da tutta Italia. Ogni persona era intenta a ripulire, tagliare, spazzare via i detriti, mettere in sicurezza. Stiamo decidendo a chi devolvere il nostro finanziame­nto di 150.000 euro».

Riguardo i danni ambientali, le «Regole» d’Ampezzo hanno chiesto alla Regione di poter sedere al tavolo di lavoro che verrà istituito per coordinare le attività di recupero delle centinaia di migliaia di piante schiantate dai forti venti di fine ottobre.

Intanto nuove raccolte fondi. Confagrico­ltura Veneto ne ha aperta una per aiutare le aziende agricole della provincia di Belluno e dell’Altopiano di Asiago: Iban IT87Y 05034 61110 0000000065­95, intestatar­io «Confagrico­ltura Belluno», causale «Solidariet­à aziende agricole».

E poi c’è la raccolta fondi del Comune di Feltre: Iban IT 16 Q 02008 61110 0000034654­87, intestatar­io «Comune di Feltre», causale «emergenza meteo Feltre».

Infine la Procura avrebbe accertato che l’82enne Valeria Lorenzini è morta schiacciat­a da un albero appena tagliato perché pericolant­e. L’esito ufficiale dell’autopsia non è ancora noto ma si esclude l’infarto come si era ipotizzato all’inizio. La tragedia mercoledì 31 ottobre a Selva di Cadore. (D.P.-K.T.-Fe.Fa.)

Il post-maltempo Gruppi elettrogen­i, nuovo furto. Comune di Feltre e Confagrico­ltura, altre raccolte di fondi

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