Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dai videogiochi all’arte, il successo di Tedx
Oltre seicento spettatori hanno applaudito i tredici relatori dell’evento
TREVISO Se tredici relatori riescono a tenere incollata una platea di seicento persone (e moltissimi giovani) per un’intera giornata, trattando temi che vanno dal teatro alla scienza vuol dire che la seconda edizione del TedX di Treviso ha ottenuto il suo risultato: portare una città e un territorio a interrogarsi sulle evoluzioni della tecnologia e del sapere, per riflettere sulle sfumature della mente e dell’anima. «Psiche e techne» è stato il filo conduttore delle storie raccontate ieri sul palco dell’auditorium Appiani, raccolte all’interno del format americano tradotto su scala locale. Lo speech di apertura è stato affidato a una giovane trevigiana, l’attrice Federica Rosellini che ha parlato della libertà del corpo femminile e ha spiegato come, dall’infusione di immagini e modelli, nasce la costruzione di uno spettacolo teatrale. È toccato quindi al campione europeo di Fifa 17 (videogioco sul calcio) Daniele «Iceprinsipe» Paolucci accompagnato da Thomas De Gasperi, ex cantante e ora manager degli e-giocatori: dedizione e allenamento non devono mancare anche nell’attività legata alla trasformazione contemporanea dello sport. Quindi l’applaudito intervento di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che ha ripercorso la storia dell’uomo in un viaggio fra l’innovazione e i sentimenti, perché l’ottimismo prevalga sull’egoismo, la curiosità e il rispetto sulla presunta superiorità etnica: la vittoria, ha detto, è saper gestire l’imperfezione. Quindi sono intervenuti l’oncologo Elia Stupka, lo scienziato Claudio Tuniz, l’imprenditore e fondatore di Uquido Pier Mattia Avesani, la data scientist Loretta Falcone, il giornalista Massimo Russo, il sociologo Francesco Morace, la docente di psicologia del lavoro Laura Dal Corso, l’hacker Filippo Cavallarin e l’ex pallavolista e testimonial di Aido Chiara Biasi. L’evento è stato portato a Treviso da Nicolò Rocco: “Continuiamo a interrogarci – chiude Rocco - a farci delle domande per continuare a provare emozioni».