Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La terrazza abusiva diventa un attico Bufera in consiglio: «Basta condoni»
L’opposizione all’attacco dopo che la commissione ha dato l’ok a una sanatoria
TREVISO In commissione consiliare era stato chiamato condono. Poi l’assessore all’urbanistica, in Consiglio comunale, l’ha definito sanatoria. Il centrosinistra scuote la testa perché quello che passa da Ca’ Sugana «è un messaggio sbagliato»: che l’abuso edilizio si può sistemare e che, creato un precedente, potrà succedere di nuovo.
Ha fatto discutere l’ampliamento concesso a un immobile di inizio Novecento lungo i passeggi di viale Vittorio Veneto: 290 metri quadrati per alzarsi di un piano e realizzare un attico, tutto di vetrate, lì dove era stata condonata una terrazza di 60 metri quadrati. L’intervento di riqualificazione è stato richiesto da una società di Martellago (che ha fra i propri soci anche un imprenditore trevigiano) per realizzare alloggi di pregio. L’intervento edilizio è stato approvato in Consiglio comunale ma con diverse prese di posizione contrarie, a partire da Franco Rosi di Treviso Civica: «L’abuso diventa premiante, all’ultimo piano del condominio un condono ha regolarizzato una terrazza e adesso andiamo a concedere un ulteriore piano, che non sarà concesso invece ai condomini vicini». Insomma, la «terrazza» condonata può allargarsi, gli altri invece no. Il singolo caso è un pretesto per portare l’attenzione su un tema politico e urbanistico: «Serve un cambio di mentalità – rileva Rosi -, abbiamo visto cosa succede quando il maltempo si abbatte dove ci sono condoni e case abusive. Valutazioni estetiche competono ad altri, riconosco la legge, ma come amministratori dobbiamo avere un atteggiamento restrittivo contro gli abusi».
La deroga all’abbassamento del grado di protezione dell’edificio ha consentito ai proponenti di usufruire del piano casa e allargare il progetto di restauro. «Un anno fa le commissioni preposte avevano dato parere negativo – ha sottolineato Gianmario Bozzo -. Sul lato destro del viale l’altezza media degli edifici è superiore a quella del fronte sinistro e con questa deroga creiamo un pericoloso precedente». E Domenico Losappio, M5s: «È una questione di principio e diamo un messaggio sbagliato, pessimo. Che se fai un abusino e lo sistemi poi puoi farti un attico. E se si fa per un caso, mi chiedo perché non dovrebbe succedere anche in futuro». La risposta della giunta è prettamente tecnica: «La copertura in oggetto è stata ripetutamente modificata nel corso del tempo, dal 1920 in avanti, nei limiti e nel rispetto delle procedure. Non è un condono ma una sanatoria – precisa l’assessore all’urbanistica Linda Tassinari -, non premiamo abusi edilizi ma azioni che sono state concesse dagli uffici. Non è una sopraelevazione, la commissione edilizia l’aveva bocciato in prima istanza. L’intervento preposto tende ad armonizzare una trasformazione che non è più garante di un archetipo trevigiano». Chiude il consigliere di maggioranza Vittorio Zanini, a difesa del progetto: «Qualsiasi iniziativa che dia la possibilità di rendere Treviso sempre più bella recuperando immobili vetusti sarà da me sempre sostenuta».
Tassinari Non è un condono, ma un intervento che serve ad armonizzare la trasformazione urbana