Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dopo il «nasest» ecco il «maridài» Anche le nozze parlano veneto
Il SANTA LUCIA DI PIAVE sindaco indipendentista di Santa Lucia di Piave colpisce ancora: dopo aver introdotto nel suo Comune il certificato di nascita «Nasest in Veneto», Riccardo Szumski si è inventato anche quello per i neo sposi «Maridài in Veneto». Il certificato sarà scritto in tre lingue (ci sono anche italiano e inglese trattandosi di un documento ufficiale del Comune) ma la dicitura a cui tiene di più è quella territoriale. E per testimoniare che quel municipio, in quella terra, si sente profondamente e orgogliosamente Serenissimo, alla nuova coppia, al termine della cerimonia civile, verrà fatto dono anche del gonfalone di San Marco. E chi fosse pronto a criticare la spesa, sappia che il tutto sarà rigorosamente a costo zero per le casse pubbliche. «Abbiamo già a disposizione circa duecento gonfaloni, alcuni li abbiamo dati ai bambini recentemente iscritti all’anagrafe e proprio pochi giorni fa ne ho consegnato uno ai primi sposi – spiega il primo cittadino – ma non è stato speso un euro dei soldi pubblici. Abbiamo degli sponsor patrioti». Szumski, «el mariga de Santa Luthia de la Piave» come si firma, al quarto mandato da sindaco e medico di base del suo paese, è da tempo noto alle cronache perché è spesso protagonista di singolari iniziative per promuovere l’uso della lingua veneta. Szumski scrive le ricette per i suoi pazienti, gli annunci del suo studio medico e le indicazioni per la fiera sempre in dialetto, quella che considera la sua prima lingua e il più efficace mezzo di comunicazione con i concittadini della sua Sinistra Piave. Il regalo del gonfalone e il certificato trilingue agli sposi segue quello ai piccoli nuovi cittadini, disponibile da pochi mesi. Inizialmente il testo che confermava le nozze era «Maridadi in Veneto», ma un più approfondito studio storico e linguistico ha convinto il sindaco a rivedere la dicitura nel più corretto «maridài».