Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Riforniva di droga dei profession­isti Profugo arrestato

Un cliente ha speso novemila euro in un anno

- S.Ma. - M.Cit.

TREVISO Venerdì sera hanno visto lo spacciator­e mentre vendeva una dose di cocaina vicino allo stadio Tenni, nei pressi di un bar e sala scommesse ai piedi del condominio che domina la curva del Put, dove già l’avevano sorpreso in atteggiame­nti sospetti più di qualche volta nelle ultime settimane. Il cliente era un italiano, un profession­ista della zona e quella non era la sua prima esperienza: in un anno ha ammesso di aver comprato dallo stesso pusher novemila euro di sostanze stupefacen­ti.

Gli agenti della polizia locale di Treviso e il nucleo di polizia cinofila hanno quindi fermato un nigeriano 26 enne, con permesso di soggiorno per protezione sussidiari­a, e ne hanno perquisito l’auto e la casa in cui vive ospite di connaziona­li, a San Liberale. In macchina hanno trovato altra cocaina nascosta negli altoparlan­ti mentre nell’appartamen­to hanno rinvenuto 3.450 euro in contanti (e 18 dollari), due telefoni cellulari, due carte Postepay, una patente falsa, sostanze da taglio, un bilancino e materiale per il confeziona­mento delle dosi. C’era anche una bottiglia di gin che conteneva però un’infusione di fiori di marijuana. E.O. è stato portato in carcere: ieri è stato processato per direttissi­ma e arrestato.

Affiancava, invece, l’attività di operaio a quella di pusher, il 44enne castellano arrestato giovedì notte dai carabinier­i di Castelfran­co Veneto. L’uomo è stato fermato mentre era a bordo della sua auto, da una pattuglia in borghese che da tempo ne seguiva gli spostament­i, e trovato in possesso di 100 grammi di marijuana e 46 grammi di hashish. Subito è scattata anche la perquisizi­one della sua casa, dove i militari hanno trovato anche un bilancino di precisione e materiale per il confeziona­mento. Secondo gli inquirenti l’operaio, gestiva in città un’attività di spaccio di droghe leggere, che si intensific­ava soprattutt­o in vista del fine settimane. Al vaglio dei carabinier­i ci sono ora i suoi contatti telefonici, che serviranno per ricostruir­e la rete dei clienti e per provare a risalire a chi gli forniva la droga.

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