Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ricostruzione, i responsabili nominati dal commissario Zaia
I manager all’opera. Le aziende edili locali: meno burocrazia, compensi rapidi
BELLUNO Nominata una squadra di 12 tecnici per risollevare il Veneto, e il Bellunese in particolare, dal maltempo di fine ottobre. Il governatore Luca Zaia, in qualità di «Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici» ha firmato ieri la sua prima ordinanza che individua i soggetti a cui verranno affidati i settori d’intervento.
Si tratta di: Nicola dell’Acqua (direttore area Tutela e Sviluppo del Territorio della Regione), Gianluca Fregolent (direttore della direzione Agroambiente, Caccia e Pesca), Salvatore Patti (direzione operativa settore Ripristino coste), Marco Puiatti (direzione Difesa del Suolo), Roberto Dall’Armi (direttore del Genio Civile di Belluno), Mauro Roncada (direttore del Genio Civile di Vicenza), Gianmaria Sommavilla (direttore unità operativa Forestale est), Silvano Vernizzi (direttore generale di Veneto Strade), Fabrizio Stella (direttore di Avepa), Sergio Dalvit (direttore tecnico di Bim Gsp), Alberto Lucchetta (dirigente del dipartimento regionale per la Sicurezza del Territorio dell’Arpav) e Gabriella Manginelli (Anas spa Veneto).
Intanto continua, nel Bellunese, il lavoro delle imprese locali per aiutare nelle situazioni più disperate. «Non riusciamo ancora a quantificare i casi di somme urgenze in atto — spiega Antonio Olivotto, presidente della sezione Costruttori edili di Confindustria Belluno Dolomiti — ma decine di decine. Le imprese locali hanno risposto con tempestività, consapevoli della grande responsabilità che comporta il movimento di macerie e materiali potenzialmente inquinanti, il tutto senza un contratto che definisca limiti e competenze».
La normativa sulle «somme urgenze» non parlerebbe di come, quando e con che fondi dovrebbero essere remunerate le imprese. «È un paradosso — continua Olivotto — La procedura impone l’estrema urgenza, ma tralascia mille altri aspetti, anche essenziali, quali la gestione dei prezzi decisi da enti come la Regione sulla base di un prezziario veneto fermo alle tariffe del 2014. Le ultime “somme urgenze” verificatesi nel Bellunese sono state pagate dopo oltre due anni. L’auspicio è che per la situazione attuale i tempi siano differenti».
Intanto «Bim Gsp» ha informato che l’acqua è di nuovo potabile nei comuni di: Alleghe, escluse Piniè e Coi; Arsiè a San Vito; Belluno escluse Piandelmonte, Tassei e Pra de Luni; Canale d’Agordo, in centro e a Le Casate; Cencenighe Agordino a esclusione di Bastiani, Chenet, Lorenzon, Collaz, Foch, Pra’ di Mezzo, Fae’ e Ghirlo; Falcade escluso Falcade Alto; Lentiai a Stabie, Saetta, Molinello e Canai; Livinallongo del col di lana, Arabba, Pallua e Andraz; Mel a esclusione di Cordellon; San Tomaso Agordino a Le Vare; Sedico, a Casoni; Taibon Agordino a Campedel e Coste; Val di Zoldo; Vallada Agordina, a Celat, Colonia, Toffol e Mas.
Infine il fondo aperto dall’Abm (Associazione bellunesi nel mondo) per aiutare i comuni colpiti dal maltempo ha già raggiunto i 16.000 euro.
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