Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’INDUSTRIA CHE DIFENDE LA SCUOLA
Èscesa in campo Federmeccanica, associazione degli imprenditori metalmeccanici di Confindustria. E s’è messa a raccogliere firme tra i cittadini. A memoria, non è mai suc-cesso. E già questo è un segno. E su cosa e perché? Per interessi di bottega, magari per soldi e protezione? Nossignori, questa volta no. Federmeccanica raccoglie firme per ripristinare l’alternanza scuola-lavoro nelle superiori d’Italia. Un’alternanza di fatto abolita dall’attuale Governo.
Si noti: questa alternanza già esisteva prima della legge sulla «buona scuola» prodotta da Renzi ed oggi cassata. Per iniziativa di scuole ed imprese, in gran parte degli istituti professionali e tecnici di tutto il Nordest, da Bolzano a Forlì, da Parma a Trieste. Non solo, ma anche in molti licei, compresi i più «classici». Ancora: era sostenuta dagli assessori regionali di competenza, fossero la Donazzan in Veneto o il Bianchi in Emilia Romagna. In Trentino Alto Adige, dove l’autonomia comprende la scuola, l’alternanza faceva parte dell’ordinamento.
La legge estendeva dunque esperienze già in corso. Ovviamente creando problemi laddove nulla s’era mai fatto. Ma togliendo l’Italia dagli ultimi posti in Europa. Con un decreto, l’attuale Governo ci ha riportati ai punti di partenza, confinando l’alternanza ai semplici desiderata degli istituti tecnici e cassandola del tutto dai licei.