Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Non un euro per il maltempo»: è scontro
Polemica sul Bilancio della Regione. Il Pd: «Tradimento». Forcolin: «I fondi arriveranno da Stato ed Europa»
BELLUNO Ad un mese esatto dall’uragano che lo scorso 29 ottobre sconvolse il Bellunese, in consiglio regionale scoppia la bagarre sui fondi – mancanti – per la ricostruzione. Nella manovra di bilancio in discussione in queste ore a Palazzo Ferro Fini non sono previsti stanziamenti per far fronte al miliardo di danni causato dal maltempo. Non un solo euro. Una scelta che ha fatto insorgere le opposizioni (Partito Democratico in testa), che attaccano la giunta regionale, rea per il segretario regionale Pd Alessandro Bisato, della «mancanza di atti concreti» e di una «profonda mancanza di rispetto per chi ha subito danni e per chi in queste settimane ha aiutato le popolazioni colpite».
«I montanari devono essere più bravi degli altri a sopravvivere – continua Bisato – perché la Regione ha deciso ancora una volta di abbandonarli». Duro anche l’onorevole bellunese del Pd Roger De Menech: «Al grande lavoro fatto dai bellunesi, dai sindaci, dai volontari e dalla protezione civile regionale manca il tassello fondamentale, la Regione Veneto. La Lega vorrebbe licenziare una manovra di bilancio come se un mese fa non fosse successo nulla. L’impegno della Regione non può limitarsi al giro in elicottero del presidente». «Con quali risorse facciamo il “piano Marshall” per le foreste invocato da Zaia – si domanda il capogruppo Pd in consiglio regionale, Stefano Fracasso – se nelle 303 pagine del Defr (documento economico finanziario, ndr.) non c’è una riga a riguardo? In una situazione straordinaria serve un bilancio straordinario. Abbiamo proposto un contributo solidarietà, su cui la maggioranza ha subito alzato le barricate. E l’accensione di un mutuo? È singolare che si trovino 300 milioni per un concessionario che non è in grado di finire una strada e non 70 per le popolazioni e i territori montani».
Prova a gettare acqua sul fuoco l’assessore regionale al bilancio, Gianluca Forcolin: «È una polemica che non ha fondamento. Quella dell’emergenza è una partita che si gioca in parallelo. Il commissario straordinario (Zaia) è stato appena nominato e in questi giorni sta predisponendo il piano degli interventi. Finché non avremo il quadro completo delle risorse a disposizione dal governo (che ha già previsto lo stanziamento di 470 milioni di euro – 150 per il Veneto – oltre ai 52 già previsti) e dall’Europa con il Fondo di solidarietà, non avrebbe senso chiedere soldi ai nostri cittadini. Altrimenti poi sapete quale è il rischio? Che a Roma e Bruxelles dicano: “Guardate che bravi i veneti, hanno già sistemato i danni e si sono anche già tassati”. E allora addio fondi».
E poi, c’è sempre in ballo la questione dell’autonomia: «Un’altra partita che a breve andrà in porto – conclude Forcolin – e nella quale è noto che chiediamo più risorse per il Veneto». Attorno al tavolo dell’autonomia, istituito dal ministro Erika Stefani, siederà anche la Provincia di Belluno, come assicura il presidente Roberto Padrin: «Abbiamo individuato un gruppo tecnico provinciale che parteciperà alla discussione, in coordinamento con la Regione Veneto. Entro fine anno complteremo l’analisi dei nostri bisogni, che porteremo al tavolo».