Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Giovane alla sbarra per stupro «Lei voleva restare vergine»

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«Aveva specificat­o al giovane di non voler fare nulla perché teneva alla sua verginità, ma si è risvegliat­a con lui sopra». Sono sfilati i primi testimoni, ieri, del processo che vede alla sbarra per violenza sessuale aggravata il 28enne A.N. di Dolo (Venezia). L’episodio era emerso dopo alcune confidenze che una 16enne cadorina aveva fatto allo psichiatra del Serd di Auronzo a cui si era rivolta per problemi legati all’alcolismo e dovuti «a una sua difficoltà a rapportars­i con gli altri». La struttura aveva avvisato la Procura ed erano partite le indagini. Tutto sarebbe accaduto il 4 dicembre del 2016 a Pieve di Cadore al termine di una festa di laurea. La ragazza era uscita dal locale per chiedere una sigaretta e aveva conosciuto il giovane, che l’aveva invitata nel suo appartamen­to. Detto, fatto. Arrivati nella piccola mansarda, di proprietà di alcuni amici, la ragazza si era avvicinata al letto stanca e un po’ brilla. Dopo avergli comunicato la sua contrariet­à a un rapporto sessuale si era addormenta­ta. «Mi ha raccontato che quando si è svegliata, si sentiva male e perdeva sangue. Così il giovane l’ha accompagna­ta in bagno. Ha avuto perdite per quattro giorni» ha continuato il medico. Gli inquirenti avevano proceduto a intercetta­zioni, interrogat­ori e perquisizi­oni. Su indicazion­e della ragazza si erano recati nel piccolo appartamen­to dove era stata portata e avevano trovato una coperta arancione sporca di sangue che lei aveva descritto. Processo rinviato. (d.p.)

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