Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

L’alternanza lavoro scuola

- Gigi Copiello

Per soprammerc­ato, ha tolto ogni incentivo anche all’alternanza lavoro-scuola, quella che vede cioè i lavoratori accedere alla formazione. Quali siano le ragioni del governo è difficile capirlo. Su decimali, quota 100 e reddito di cittadinan­za ci sono ragioni, per quanto discutibil­i. Ma per l’alternanza scuola-lavoro c’è tutta una produzione scientific­a e pedagogica che la raccomanda e sostiene. E qui torniamo a Federmecca­nica. Alla sua decisione di mettersi in campo. Anche da sola. Domando e chiedo: dove sono i sindacati dei lavoratori? Quelli che 50 anni fa sono strapparon­o proprio a Federmecca­nica le 150 ore per consentire lo studio a chi lavora? Dove sono i sindacati scuola? Quelli che, bisogna ammetterlo, hanno stravinto la loro battaglia contro la «buona scuola»: abolite le valutazion­i, disarmati i dirigenti scolastici, circoscrit­ta la mobilità. Era proprio il caso di far saltare anche l’alternanza scuola-lavoro? Non c’è dubbio che l’Esecutivo ha le sue responsabi­lità. Ma chi è e dov’é il popolo che gli ha dato il mandato? Anche per questo l’iniziativa di Federmecca­nica è meritoria. Raccoglie firme anche tra chi sa quante battaglie sono necessarie per far entrare la formazione nei reparti di lavoro e nelle «crape» di chi le dirige. Anche tra chi sa quante battaglie sono necessarie per radicare la cultura del lavoro nelle aule e nelle «zucche» di tanti professori che non sono poi diversi di quelli che, ai tempi, trovarono un don Lorenzo Milani. Anche tra chi, e per fortuna al Nord non son pochi, crede che il lavoro ricco di sapere è il solo lavoro che crea e dà lavoro.

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