Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Alimentare, negli impianti maxi-polo veneto anti- cinesi intorno a Tecno Pool
PADOVA Tecno Pool integra Logiudice Forni e Mimac Italia, i proprietari entrano nel capitale e in Veneto nasce uno dei più grandi poli di impiantistica alimentare internazionali. L’operazione di acquisizione è stata comunicata ieri dalla capogruppo di San Giorgio in Bosco (Padova) specializzata negli impianti per panificazione e prodotti da forno, oltre 64 milioni di euro di fatturato per l’80% sui mercati esteri. Con l’arrivo di Logiudice e Mimac, la prima di Arcole, nel Veronese, la seconda a Piovene Rocchette, nel Vicentino, la nuova piattaforma potrà contare anche sulla slovena Gostol-Gopan, acquisita da Tecno Pool nel 2016, e Mecateck Group, di San Bonifacio (Verona), in cui già ci sono sia Logiudice che Mimac.
La proprietà del gruppo dunque sarà per il 59% del fondo lussemburghese Xenon, intervenuto nel patrimonio della società padovana la scorsa primavera, per il 38% della famiglia fondatrice Lago e dal rimanente 3% delle proprietà delle due realtà acquisite. L’operazione è assistita da Banco Bpm, Credit Agricole, Banca Ifis ed Mps. «Dopo l’acquisto della piccola concorrente Gostol – ha detto ieri l’amministratore delegato di Tecno Pool, Michela Lago – era necessario ingrandirsi ancora per far fronte ai rischi collegati all’affermazione sul mercato globale di grandi operatori, in particolare cinesi. Oltre che in Sudamerica, negli Usa e in Russia, abbiamo un segmento di clientela importante nel Sud Est Asiatico: non potevamo attendere oltre per irrobustirci. Adesso pensiamo che la strada sia finalmente in discesa: il partner finanziario è deciso a rimanere ne e puntiamo ad incrementare rapidamente, con l’ampliamento della gamma che proporremo ai clienti, il giro d’affari dai quasi 100 milioni creatosi sommando ai nostri i ricavi delle neoacquisite. Da qui a febbraio, inoltre procederemo a una quindicina di assunzioni sui 500 dipendenti di cui già disponiamo».
Il core business di Mimac, 25 dipendenti per 9 milioni di fatturato, sono le macchine colatrici per pasticceria, mentre Logiudice, 48 addetti, è concentrata nella produzioni di forni per panificazione, ricavi per 22 milioni. «Per noi – rileva Adelio Mioni, presidente di Mimac – l’operazione è una scelta lungimirante: le nostre dimensioni, pur con le elevate competenze, non ci avrebbero consentito di affrontare un mercato sempre più globale». «Siamo imprenditori alla guida di aziende sane – si accoda Silvano Maggio, presidente di Logiudice - e abbiamo sposato un progetto di aggregazione per creare una filiera che consentirà a ciascun partner di entrare in una struttura finanziariamente forte e crescere».