Sospese le ricerche del manager scomparso

Provvedimenti a tutela della parte offesa, per consentirle di provare a vivere serenamente. Ieri l’ultima udienza del processo e la sentenza, con la condanna dell’uomo a 8 mesi di reclusione.

Il giudice, che lo ha condannato anche a risarcire la vittima con 6 mila euro, ha inoltre confermato il provvedimento che gli intima di stare lontano dalla donna. FARRA DI SOLIGO Dragati i fiumi e perlustrati boschi, non è stata trovata traccia di lui.

Per questo la Prefettura di Treviso ha sospeso le ricerche di Mauro Tomietto, l’imprenditore e manager della De Rosso Mobili di Farra di Soligo, scomparso una settimana fa. E da ieri il nome del 55enne è registrato nelle banche dati delle forze dell’ordine alla voce «persone scomparse da rintracciare». Ma non ci sono più squadre di vigili del fuoco, carabinieri e volontari a cercarlo. Dopo sei giorni di ricerche senza esito è arrivato lo stop.

E il mistero sulla sua sparizione s’infittisce. Per giorni si è cercato il suo corpo, nell’acqua del canale Brentella e del fiume Piave a Nervesa della Battaglia, nella zona dell’aviosuperficie «Baracca» dove, mercoledì scorso era stata ritrovata la sua Citroen

C5 con dentro alcuni dei suoi effetti personali.

Di Tomietto però non c’era traccia. Si era quindi temuto che avesse potuto compiere un gesto estremo perché, alle persone a lui vicine, negli ultimi tempi era parso molto stanco e provato dai problemi di lavoro. Per questo, dopo che erano state inizialmente orientate a Falzè di Piave dove il suo telefono cellulare aveva agganciato l’ultima cella telefonica prima di spegnersi, le ricerche erano state spostate nel canale e nel fiume. Ma i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato per giorni i fondali, senza rinvenire nulla di utile alle indagini. Intanto i volontari perlustravano i boschi della zona. Tutto inutile.

E ora, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è anche quella che Tomietto si sia allontanato e che non voglia essere trovato. i

Nessuna traccia