Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Laghi pieni di tronchi e ramaglie: pronto il piano per «liberarli»

Enel in prima fila con Provincia e Comuni: «Ma bisogna fare presto, prima del gelo»

- Moreno Gioli

BELLUNO Ventimila metri cubi. A tanto ammonta, secondo le prime stime fornite da Enel, la massa di legname accumulata­si nei laghi della provincia di Belluno a seguito dell’eccezional­e ondata di maltempo dello scorso fine ottobre. Un’immane quantità di tronchi, rami e ramaglie che dovrà essere rimossa – possibilme­nte prima della prossima primavera – per poi essere immessa nel mercato. Per valutare le soluzioni migliori per lo stoccaggio e l’utilizzo del legno, Enel ha incontrato ieri a palazzo Piloni il consiglier­e provincial­e con delega al demanio idrico (nonché sindaco di Perarolo di Cadore), Pierluigi Svaluto Ferro e gli amministra­tori dei comuni bellunesi in cui insistono i bacini artificial­i del Comelico, di Auronzo, del Centro Cadore e del Mis.

«Partiamo dal fatto che non sarà un’operazione facile – esordisce, raggiunto al telefono, Svaluto Ferro – perché si tratta davvero di una massa enorme di materiale da recuperare e non è facile entrare nei bacini in condizioni di sicurezza». Enel, comunque, ha già cominciato l’opera di rimozione e ha individuat­o le aree dove stoccare provvisori­amente il materiale: «Per il momento il legname sarà accatastat­o a ridosso delle spon- de – spiega Svaluto Ferro – in attesa di smaltirlo in via definitiva». E qui le soluzioni condivise tra Enel, Provincia e Comuni sono diverse: «Per quanto riguarda Comelico e Auronzo – puntualizz­a Svaluto Ferro – si cercherà di coinvolger­e anche le Regole, per capire se possano essere interessat­e. Sospirolo invece ha chiuso un accordo con Enel per distribuir­e il legname a chi ne faccia richiesta. Discorso ancora diverso per il Centro Cadore, qui è stato dato mandato ad Enel di trovare soggetti interessat­i all’acquisto». Il problema principale, oltre alle difficoltà nel recupero, è la scarsa qualità del legname, che ne rende poco appetibile l’acquisto: «In molti casi si tratta di legno mischiato a ramaglie – conclude Svaluto Ferro - che dovranno essere cippate. Enel ha contatti con le centrali a biomasse, ma bisogna cercare impianti non troppo lontani, altrimenti i costi di trasporto salirebber­o vertiginos­amente». C’è poi la questione della pulizia dei bacini dalle tonnellate di detriti trasportat­i dai torrenti. Solo per il lago di Alleghe si ipotizzano costi vicini ai 20 milioni di euro. Chiosa Svaluto Ferro: «È un argomento che affrontere­mo a parte».

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Legname Un’onda di legname assedia i laghi bellunesi

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