Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Manca la neve, ma sono aperti tutti gli impianti
BELLUNO Il weekend dell’Immacolata è per tradizione il momento ufficiale dell’avvio della stagione dello sci. Non fa eccezione questo 2018, segnato per la montagna veneta dal cataclisma dello scorso 29 ottobre, che ha fatto inizialmente temere il peggio anche per quanto riguarda piste e impianti di risalita. E invece, quasi miracolosamente, non hanno riportato danni irreparabili e il grande impegno di tecnici, operai e volontari ha permesso di ripristinarne la funzionalità a tempo di record. D’altra parte tutti, governatore Luca Zaia in testa, avevano fin dalle prime ore successive al disastro garantito che la stagione invernale sarebbe iniziata come da calendario. Così è stato.
I primi impianti hanno aperto già la scorsa settimana e piano piano tutti stanno andando a regime, anche se il clima non sta dando una mano, a differenza dello scorso anno, quando a metà novembre sulle Dolomiti era caduto già più di un metro di neve. Quest’anno invece le temperature elevate, figlie dell’inversione termica che riscalda le cime e rinfresca le valli, obbligano gli operatori turistici ad inseguire le bizze del clima, con impianti aperti un po’ a macchia di leopardo. Si scia già bene ad esempio nel comprensorio di Falcade–San Pellegrino, dove è aperto circa il 40% degli impianti di risalita. «Come primo giorno c’è stato un buon afflusso — spiega il direttore della ski area, Renzo Minella — soprattutto da parte di sciatori locali. D’altra parte quest’anno l’8 dicembre non è un ponte festivo ma un semplice weekend e oggi (ieri per chi legge, ndr) era giorno lavorativo, al di là dei residenti a Milano città».
Nonostante una partenza in linea con le previsioni, Minella aspetta il freddo — annunciato a partire da stanotte — per mettere in campo tutta l’offerta di piste e attrazioni. Il trend degli abbonamenti ski pass, in ogni caso, è già soddisfacente. «Non abbiamo avuto disdette da parte di chi aveva fatto l’abbonamento prima di novembre — aggiunge il responsabile ski area — siamo in linea con la scorsa stagione, forse anche un pochino meglio». Si aspetta con trepidazione l’arrivo del freddo a Cortina, dove per ora si scia solo a Col Gallina, sulle 5 Torri e in alcune piste del Faloria. D’altra parte finora la neve non ha praticamente fatto capolino e in questi giorni non si può nemmeno sparare con i cannoni. «È troppo caldo, ma soprattutto umido — fanno sapere da Ista, la società che gestisce gli impianti a fune delle Tofane, dove le piste sono ancora chiuse — non si può sparare coi cannoni, speriamo che il freddo annunciato arrivi al più presto». Oggi aprirà la funivia di Col Druscié, ma solo per raggiungere il ristorante ai piedi delle piste A e B, rinnovate in vista dei mondiali 2021 ma ancora desolatamente vuote, così come la più famosa di tutte, l’Olimpia. Ma alla Regina delle Dolomiti le attrazioni non mancano ed in questi giorni ci si può consolare con «Cortina fashion week», l’ormai irrinunciabile appuntamento modaiolo di inizio dicembre. E poi, se il tempo non farà ancora le bizze, la prossima settimana appuntamento con il primo evento sportivo di rilievo internazionale, la tappa della Coppa del mondo di snowboard, in programma 15 e 16 dicembre.
Ma se la stagione invernale non preoccupa, lo sguardo degli operatori è già rivolto alla prossima primavera: «I danni provocato dal maltempo a sentieri, piste ciclabili e corsi d’acqua — spiega Walter De Cassan, presidente degli albergatori bellunesi — saranno problematiche non facili da affrontare. Senza contare che probabilmente ci saranno distacchi di elettricità quando Enel comincerà a ripristinare in maniera definitiva le linee».
Ma De Cassan professa comunque ottimismo: «Intanto l’inverno è partito col piede giusto e sono sicuro che la stagione andrà bene anche quest’anno».