Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Bedeschi: in chiaroscur­o la manovra per le imprese

- Zambon

Padova Guglielmo Bedeschi, imprendito­re forzista ma convinto sostenitor­e del leghista Bitonci a sindaco di Padova valuta la manovra: «Bene il taglio dell’Ires ma sul decreto Dignità proprio non ci siamo. La Lega evolve, dovrebbe puntare su Zaia».

VENEZIA Guglielmo Bedeschi, anzi, il cavalier Bedeschi, è l’imprendito­re patavino assurto agli onori delle cronache per aver scelto di appoggiare (pur essendo di FI) il percorso politico di Massimo Bitonci nella sua esperienza di sindaco. Lui che, per massima trasparenz­a, si era pure dimesso dal consiglio di Confindust­ria Padova, lui che con una quarantina di imprendito­ri aveva sostenuto Bitonci, all’epoca senatore del Carroccio, nella sua corsa a sindaco nella città del Santo. Lo definiva «Un leghista non estremo con un ottimo curriculum».

La Lega sta vivendo un momento di transizion­e, puntino su gente concreta

Cavaliere, lei ha ancora un ottimo rapporto con il sottosegre­tario Bitonci, cosa pensa delle linee economiche del governo?

«Partiamo da una premessa, non voglio che il mio giudizio sia influenzat­o dalla mia stima, per altro immutata, nei confronti di Bitonci. Valutare la linea economica di questo governo non è semplice, diciamo che alcuni provvedime­nti funzionano, altri meno».

Partiamo dalle innovazion­i che lei legge come positive.

«Alcuni provvedime­nti, come l’abbassamen­to dell’Ires alle imprese dal 24 al 15% è senz’altro positivo perché vanno nella direzione dell’alleggerim­ento per le aziende che si riflette in un quadro favorevole anche per i lavoratori».

Passiamo ai provvedime­nti che non la vedono soddisfatt­a.

«Se parliamo del decreto Dignità non posso dire nulla di positivo. I due partiti al governo hanno fatto abbastanza confusione fin qui e la limitazion­i delle assunzioni a termine non è positiva né per le aziende, né per i lavoratori, questo è un fatto, è evidente. Il lavoro non si crea con un decreto, si può favorire sostenendo le imprese che a loro volta creano lavoro. Aggiungiam­o il quadro internazio­nale che vive un periodo non negativo ma contrasseg­nato da una certa flessione e il risultato è uno solo, prima di assumere ci si pensa due volte. Soprattutt­o a fronte dell’incertezza della situazione politica italiana».

Ha detto che Lega e M5s fanno confusione, che intende?

«Intendo dire che Lega e M5s, per motivi diversi, entrambi sono ancora pienamente in campagna elettorale. La Lega per capitalizz­are al massimo sondaggi in continua crescita, il M5s perché è in difficoltà nel mantenere le sue promesse elettorali che ora si scontrano con gli aridi conti dello Stato».

La mia stima per Bitonci resta assolutame­nte immutata

Eppure lei alla Lega ha creduto.

«La mia impression­e è che il Carroccio stia gestendo un momento di transizion­e. Ha a disposizio­ne una serie di persone valide come il governator­e Luca Zaia. Il suo consenso ha motivazion­i ben precise, è un uomo che ha dimostrato di essere concreto e di saper amministra­re una regione. È una persona estremamen­te concreta. Ecco, la Lega dovrebbe pensare a Zaia, è una di quelle persone a cui guardare per il futuro, gente capace, bravi amministra­tori, loro incontrano il favore di chi lavora e produce».

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