Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cosa succede ora

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Quando scatta il provvedime­nto

Il decreto Dignità, fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e avallato anche dalla Lega, prevede un giro di vite sul rinnovo dei contratti a tempo determinat­o. Si passa dagli attuali 36 mesi totali a 24 mesi. Dal primo di gennaio 2019, data di entrata in vigore della nuova norma, sarà quindi possibile un solo rinnovo. Fra le lamentele di imprendito­ri e artigiani c’è anche la «retroattiv­ità» della nuova norma

Chi rischia in Veneto

Le indagini incrociate di Assolavoro e Federmecca­nica (che ha scelto la via di un’indagine a campione) stimano in 53 mila le posizioni di lavoratori cui il contratto a termine non verrà rinnovato in tutta Italia. Il Veneto, secondo le recenti stime di Veneto Lavoro, peserebbe circa l’otto per cento, vale a dire quattromil­a posti di lavoro. Si ipotizza il turn over ma Pmi e artigiani sono scettici: nessuna assunzione e aumento degli straordina­ri

Aziende e sindacati

Secondo l’esperienza di consulenti del lavoro e giuslavori­sti, ad attrezzars­i per fronteggia­re i problemi legati all’attuazione del decreto Dignità sono soprattutt­o le grandi aziende in grado di sedere al tavolo con sindacati particolar­mente propensi a individuar­e soluzioni che riescano ad «aggirare» il decreto. Si parla di part time verticali, ad esempio, ma anche di appalti a ditte esterne

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