Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dall’Argentina agli Usa pedalando con le figlie alla scoperta del tempo
La grande avventura di una famiglia di Revine
TREVISO Oltre 20 mila chilometri percorsi risalendo la Cordigliera delle Ande dall’Argentina fino alla Colombia, dormendo in tenda, raccogliendo i frutti dei campi insieme ai Mapuche in Cile e accumulando esperienze. Un’avventura lunga tre anni che Sebastien Bellet Grava, guida nazionale di mountain bike, e la moglie Alberta Spinazzè, laureata in cooperazione allo sviluppo, con le figlie Angela e Anna, di 10 e 8 anni, hanno affrontato «per rendere straordinarie le nostre vite attraverso un viaggio».
Era il 2016 quando Sebastien ha ottenuto un’aspettativa dal lavoro: «È stata la scintilla che ha dato via al tutto» racconta. Preparati gli zaini nella loro abitazione di Revine Lago, attrezzate le biciclette e definito un percorso di massima, la famiglia ha caricato tutto su un aereo (bici comprese) ed è partita alla volta di Ushuaia, nella punta più a Sud della Terra del Fuoco argentina. «L’obiettivo era risalire la Cordigliera delle Ande pedalando fino a Cartagena, in Colombia, percorrendo circa 13 mila chilometri in 30 mesi prima di tornare alla vita normale – spiega Sebastien -. Dopo un anno, però, ci siamo guardati in faccia e insieme abbiamo deciso di continuare questa esperienza spostando la meta alla California, prolungando la durata del viaggio, ma soprattutto rallentando il passo per vivere a pieno ogni momento».
Per questo a Cartagena non sono ancora arrivati, ma lungo i 20.550 chilometri percorsi fino ad oggi la «Happy Family BioCycling», questo il nome scelto dalla famiglia per questo progetto, ha visitato oltre cento aziende agricole sudamericane che hanno puntato sulla produzione sostenibile. «Spesso abbiamo soggiornato in questi luoghi, oppure a casa di persone che abbiamo incontrato lungo la strada – continua –. Abbiamo scoperto che bastano 300 euro al mese per vivere, dando priorità alla sicurezza e poi spendendo solo per ciò che ci serve davvero».
Per Sebastien «il punto è che la ricchezza più grande che abbiamo non sono i soldi ma il tempo», per cui «se lavorassi tanto e guadagnassi 5 mila euro al mese ma non fossi mai a casa, chi mi restituirebbe quel tempo da dedicare alle mie figlie?». Le bambine in questi mesi «si sono divertite, hanno imparato lo spagnolo, conosciuto persone e culture diverse dalla nostra maturando molto».
Ma il pensiero dei loro genitori era anche quello, inevitabilmente, di mettere il pane a tavola: «Certo bisogna trovare un equilibrio – riprende . A permetterci di avviare il progetto sono stati alcuni sponsor e molto siamo riusciti a risparmiarlo grazie al nostro stile di vita: non andiamo quasi mai al ristorante, non fumiamo, non siamo stati a dormire in hotel». E poi ci sono i piccoli proventi derivanti dalla vendita di orecchini, braccialetti, marmellate e tiramisù realizzati con i prodotti delle aziende bio visitate.
«In questo modo valorizziamo le loro produzioni e diamo un senso a ciò che c’è dietro – continua Sebastien -. Tutti mangiano il cioccolato o bevono il caffè, ma quanti conoscono il duro lavoro che serve per produrlo? Noi l’abbiamo visto, e quando ti sporchi le mani poi capisci perché un prodotto costa così tanto ma, di più, ti domandi come fa un altro a costare così poco». Ora, rientrati nella Marca, i Bellet Grava hanno organizzato diversi incontri pubblici che sono stati un’occasione per raccontare la loro esperienza e raccogliere fondi che, insieme a quelli arrivati dalle donazioni giunte attraverso la pagina Facebook «Happy Family BIOcycling», consentiranno loro di ripartire per la Colombia il mese prossimo, (il 9 gennaio) e riprendere il viaggio.