Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maltempo, la Provincia assegna i 4 milioni
Agordino e Comelico i più beneficiati, altri soldi da Cariverona e Cariparo. Il Pd: «Riattivate i treni merci»
BELLUNO Quattro milioni di euro per aiutare la ricostruzione. Sono i soldi che la Provincia di Belluno stanzierà alle nove Unioni montane del Bellunese per gli interventi urgenti compiuti dai Comuni a seguito dell’ondata di maltempo dello scorso 29 ottobre. Il consiglio provinciale ha ratificato ieri la decisione, già anticipata dal presidente Roberto Padrin nel convegno organizzato da Provincia e Anci (Associazione dei Comuni italiani) lo scorso 16 novembre alla Fiera di Longarone.
La cifra, recuperata dal cospicuo avanzo di amministrazione dell’ente (al momento ci sono in cassa quasi 23 milioni di euro) andrà a rimpinguare il capitolo relativo agli interventi contro il dissesto idrogeologico, per il quale la Provincia aveva stanziato ad inizio anno 800 mila euro.
La ripartizione dei fondi tra le diverse Unioni montane ha seguito i criteri stabiliti dalla legge 19 del 1992 e che tengono conto di 5 indicatori: la popolazione residente (aggiornata a fine 2017), la superficie totale del territorio dell’Unione montana, altimetria (data dall’altitudine media delle diverse sedi comunali), la somma dei chilometri quadrati considerati a rischio frane, secondo la classificazione del rapporto Ispra 2015 sul dissesto idrogeologico e la variazione percentuale della popolazione negli ultimi due anni. La sommatoria, attraverso una formula piuttosto complicata, dei 5 fattori dà vita ad un «indicatore di ripartizione»: più semplicemente, la percentuale dei soldi che spettano ad ognuna Unione montana.
La più «fortunata», forte di un indice del 16,46% è l’Unione montana Agordina, alla quale la Provincia ha stanziato 658 mila e 400 euro. A seguire, Unione montana Comelico (indice 13,23%), che porta a casa 529 mila euro. Oltre 500 mila euro (509 mila, per la precisione) vanno alla Valboite (12,73%), 494 mila al Centro Cadore (12,37%), 477 mila alla Feltrina (11,94%). Via via poi le altre: Cadore, Longaronese e Zoldo, a cui vanno 382 mila euro, Belluno-Ponte (362 mila euro), Alpago (352 mila euro) e Unione montana Valbelluna, che avrà dalla Provincia 233 mila euro in virtù dell’indice più basso (5,83%).
Altri soldi per la ricostruzione arriveranno anche dalle fondazioni Cariverona e Cariparo. Padrin ha incontrato lunedì pomeriggio a Rocca Pietore i presidenti Alessandro Mazzucco e Gilberto Muraro al termine del loro sopralluogo sui luoghi del disastro: «Mazzucco e Muraro - spiega Padrin - hanno espresso la volontà di stanziare dei fondi (si parla di circa 500-600 mila euro) per progetti di recupero specifici».
Intanto non si placa la polemica politica sui fondi destinati alla ricostruzione. Il Partito Democratico provinciale rilancia due proposte fatte dal deputato Roger De Menech: «La riapertura della ferrovia al traffico merci per il trasporto del legname - si legge nella nota diffusa dalla segreteria provinciale - è un’opzione con benefici diretti su economia, ambiente e sicurezza. Come va perseguito il passaggio di competenze sulle foreste dalla Regione alla Provincia. Se c’è qualcuno che ha un interesse diretto nel ripristino ambientale di lungo periodo e ha le esperienze per farlo, questo è Belluno, non certo Venezia».