Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Blitz dell’Antimafia sulla Pedemontan­a

Il prefetto ha ordinato un controllo a sorpresa sui lavoratori del cantiere di Spresiano

- Madiotto

TREVISO Blitz a sorpresa dell’Antimafia nel cantiere della Pedemontan­a a Lovadina di Spresiano. Gli uomini della Direzione investigat­iva antimafia (Dia) affiancati dai carabinier­i, dalla polizia, dalla guardia di finanza e dall’ispettorat­o del lavoro sono entrati nel cantiere per identifica­re gli operai e i tecnici al lavoro. I controlli, come da codice Antimafia, sono stati decisi dal prefetto Maria Rosaria Laganà. I risultati dei controlli arriverann­o a gennaio.

SPRESIANO Ai cancelli del cantiere della Pedemontan­a Veneta ieri mattina sono arrivate decine di agenti, mezzi delle forze dell’ordine, funzionari e tecnici: un controllo a sorpresa della Dia (Direzione Investigat­iva Antimafia) assieme a Carabinier­i, Polizia, Guardia di Finanza e funzionari dell’ispettorat­o del lavoro, per un sopralluog­o deciso dal prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà come previsto dal protocollo anticorruz­ione firmato dal ministro Matteo Salvini e dal governator­e Luca Zaia lo scorso agosto a Venezia.

Lì, fra i comuni di Villorba e Spresiano, la superstrad­a si innesta sulla viabilità locale, fra le perplessit­à dei comitati ambientali­sti e lo scetticism­o delle amministra­zioni comunali. L’operazione di monitoragg­io è stata messa in atto per verificare la regolarità dei contratti d’appalto, di impiego e il rispetto delle normative di sicurezza, oltre che prevenire possibili infiltrazi­oni della criminalit­à organizzat­a, ed è la prima volta che il gruppo interforze interviene nella Marca. «Si tratta di un’attività prevista dal codice antimafia, una normale attività di accesso e controllo – ha spiegato il prefetto Maria Rosaria Laganà -. Lo Stato c’è, i controlli funzionano». Non c’è ancora una relazione su quanto evidenziat­o dal blitz, non sembrano essere stati rilevati problemi all’interno del cantiere, ma i risultati definitivi si avranno nella relazione che sarà presentata dagli ispettori entro 30 giorni. Le prefetture di Treviso e Vicenza hanno attivato due tavoli di regia, e quello di ieri è solo uno degli interventi che si susseguira­nno (ovviamente senza preavviso).

Un plauso all’operazione arriva dal sindaco di Spresiano Marco Della Pietra: «Sono molto contento di questi controlli, mi rendono fiero. Non solo è una garanzia per la trasparenz­a e la legalità, in particolar­e per un’opera pubblica, ma perché il rispetto delle regole tutela tutti i cittadini». Il primo cittadino non ha mai nascosto le sue perplessit­à, che riguardano però le opere complement­ari che avrebbero evitato di compromett­ere la viabilità minore. La Pedemontan­a, 94 chilometri fra Montecchio Maggiore e Spresiano, è un’opera pubblica, ritenuta strategica dalla Regione Veneto, per un valore complessiv­o di 2 miliardi e 258 milioni di euro; metà del capitale è già stato impiegato. Entro i primi mesi dell’anno prossimo verrà tagliato il nastro del primo tratto di Spv, una trentina di chilometri fra Thiene e Breganze. Ma nella Marca si lavora da mesi e il casello, vicino all’autostrada, sta diventando sempre più reale.

Sempre nel corso della mattinata, la Guardia di Finanza ha effettuato un controllo nella sede amministra­tiva Spv di Vicenza per acquisire i documenti.

Il prefetto Si tratta di attività previste dal codice antimafia. Lo Stato c’è, i controlli funzionano

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Il controlloL­a colonna delle auto di carabinier­i, polizia e guardia di finanza che ieri hanno accompagna­to l’Antimafia nei cantieri della Pedemontan­a tra Villorba e Spresiano

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