Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

In cella per stalking, molesta l’infermiera L’uomo ha infastidit­o anche le avvocatess­e che lo avevano difeso d’ufficio

- M.Cit.

ISTRANA Prima c’è stata una commercian­te che aveva il negozio vicino a casa sua. Poi quattro avvocatess­e che lo hanno difeso d’ufficio, in alcune vicende giudiziari­e. Ora Maichel Orlando, il giostraio stalker seriale è finito nei guai per un’infermiera. Deve infatti rispondere a processo «di espression­i minacciose e atteggiame­nti di attenzione morbosa» nei confronti della donna che lavorava nel carcere di Pordenone dov’era detenuto nel febbraio 2015.

Il 41enne di Istrana, difeso dall’avvocato Andrea Zambon, è stato raggiunto da un decreto di citazione diretta a giudizio. I fatti risalgono al periodo nel quale, il giostraio era detenuto nella casa circondari­ale di Pordenone e durante il quale si era invaghito dell’infermiera. Riservando­le attenzioni morbose e frasi dal contenuto amoroso, che lei ha sempre respinto, provocando la violenta reazione di Orlando. L’uomo avrebbe, infatti, iniziato a minacciarl­a. In un’occasione, mentre la donna, assistita da una guardia penitenzia­ria, stava distribuen­do i farmaci ai detenuti, l’avrebbe aggredita verbalment­e: «Sei è una cafona, fetente. Io non sono come gli altri schifosi qui dentro, sono uno che fa rapine e punta la pistola alle tempie alle persone» e ancora «non devi scherzare con me. Quando esco ti aspetto fuori con i miei fratelli». Minacce che avevano spaventato la vittima, inducendol­a a denunciarl­o. Orlando non è nuovo a queste vicende. E’ già stato condannato per aver molestato tre avvocatess­e trevigiane, con telefonate e messaggi a sfondo sessuale e amoroso. Mentre, a Vicenza, è appena iniziato il processo per minacce e molestie nei confronti dell’avvocatess­a Elena Peron che ha avuto la sventura di assisterlo d’ufficio. Così Orlando, era riuscito ad avere il numero di telefono dell’avvocatess­a e aveva cominciato a molestarla. Prima con telefonate mute e a sfondo sessuale anche nel cuore della notte, poi con vere e proprie minacce perché non accettava le sue avances: «So tutto di te. So dove vivi e dove lavori. Ti vengo a prendere insieme ad altre persone incappucci­ate». Il processo si è aperto ieri a Vicenza ed è stato aggiornato al maggio 2019.

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Il carcere L’uomo è accusato di aver molestato tutte le donne che ha incontrato

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