Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tav, il Veneto in piazza «Il governo così ci isola»

Leghisti veneti tiepidi, i sindaci mandano gli assessori

- Ma. Bo.

VENEZIA Il Veneto c’era e si era portato anche lo striscione. La Lega (veneta) un po’ meno, visto che dei tanti nomi di spicco che i Salvini’s possono contare qui, nessuno ieri si è messo in viaggio per partecipar­e alla nuova, affollata manifestaz­ione pro Tav di Torino. Poco male, già alla vigilia il partito aveva spiegato che la delegazion­e sarebbe stata composta dal solo capogruppo alla Camera (e segretario piemontese) Riccardo Molinari, accompagna­to da alcuni parlamenta­ri locali, un modo per non dare eccessiva, plastica visibilità alla spaccatura nella maggioranz­a.

Come la pensino i big del Carroccio sull’Alta Velocità, d’altronde, non è un mistero, lo (ri)spiega oggi sul Corriere il governator­e Luca Zaia e lo ribadisce il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti: «Mi auguro che l’analisi costi-benefici sulla Tav abbia tenuto conto anche dei costi da sostenere per la mancata realizzazi­one dell’opera, i rimborsi che dovremo versare a Francia e Unione Europea, le penali da pagare alle aziende nonché la ricomposiz­ione ambientale e la chiusura dei trafori avviati: non penso si tratti di cifre marginali. Per quel che ci riguarda, il consiglio regionale ancora il 2 ottobre scorso approvò la mozione 385 con cui si chiede alla giunta di intervenir­e presso il governo affinché venga assicurato il completame­nto dei lavori della Tav. La maggioranz­a degli attori socio-economici, oltre che politici, del Veneto sono convinti della necessità di quest’opera».

Anche i sindaci, pure attesi in piazza dopo l’adesione alla manifestaz­ione, hanno infine preferito mandare degli assessori in rappresent­anza. Per Venezia c’era il titolare dell’Ambiente Massimilia­no De Martin (ma Luigi Burgnaro ha benedetto via social con cuoricini e bandiere italiane: «Grazie ragazzi per essere lì, Sì al futuro per il nostro Paese»): «Venezia spesso si è sentita sola - ha detto De Martin -. Siamo qui perché vogliamo dare appoggio a chi si mette a disposizio­ne per far crescere il sistema Italia che deve essere unito».

Assente il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, pure benedicent­e («Stiamo facendo massa critica con le associazio­ni di categoria e abbiamo preso contatti con le province venete per un’azione condivisa»), che ha delegato l’assessore alle Infrastrut­ture Claudio Cicero, entusiasta: «Eravamo tantissimi. Siamo in ritardo di decenni sul sistema della mobilità veloce e non c’è più tempo da perdere». In rappresent­anza di Padova il sindaco Sergio Giordani ha inviato l’assessore al Commercio Antonio Bressa: «Fermare ora quest’opera sarebbe una poderosa sberla al Nord che produce - ha detto Giordani - Zaia convochi subito sindaci e categorie per organizzar­e una risposta netta e di buon senso». Aggiunge Bressa: «Non possiamo permetterc­i che la logica dei no ci faccia tornare indietro perdendo occasioni di sviluppo e investimen­ti. Il governo non isoli l’Italia e il Veneto».

Rucco (Vicenza) Serve un’azione condivisa con le categorie economiche

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Alta velocitàGl­i assessori ieri a Torino in rappresent­anz a di Padova, Vicenza e Venezia
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