Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Smog alle stelle, Treviso sfiora l’allerta rossa
Il capoluogo verso il decimo sforamento consecutivo. Zanoni (Pd): «Ormai siamo all’emergenza sanitaria»
TREVISO Dieci giorni continuati di allerta smog sono tanti, troppi anche per la Pianura Padana (che purtroppo, nel tempo, fra rassegnazione e rabbia all’aria scadente si è abituata): la centralina Arpav di Treviso ieri pomeriggio era già vicinissima a sforare per la decima volta consecutiva la soglia di legge di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. E dieci giorni significa una cosa, per i cittadini e gli automobilisti in particolare: che scatta un ulteriore blocco al traffico, da livello «arancione» a «rosso».
L’ultima settimana è diventata emblematica nella lotta ambientalista, per la tutela della salute e la qualità dell’aria: leggere i dati trevigiani a ritroso preoccupa, perché venerdì il livello era 63 microgrammi, giovedì 94, mercoledì 84, martedì 55, e avanti fino al 2 gennaio, l’unico giorno dall’inizio del 2019 in cui i valori siano stati sotto quota 50.
Anche se in altre zone del Veneto i livelli di smog sono superiori nei parziali, Treviso è una delle poche a sforare la quota di 10 giornate di Pm10 fuorilegge: ovvero, l’aria è meno pesante e logora, ma lo è da molto più a lungo. Al netto di ieri (perché i rilievi non sono ancora validati da Arpav) Treviso ha lo stesso trend di Granze, in provincia di Padova, che sfora i parametri continuativamente dal 3 gennaio; nel Veneziano, la centralina Malcontenta ha già toccato i 10 sforamenti consecutivi, 8 volte in altre due centraline del territorio lagunare; Vicenza conta 7 superamenti consecutivi. I modelli da prendere ad esempio, però, sono quelli positivi: in Veneto c’è una sola provincia con dati non allarmanti ed è Belluno, che ha sforato solo una volta da inizio anno, a Feltre 5. Numeri che la Marca si sogna. I picchi dei Panevin (Treviso il 5 gennaio aveva registrato 163 microgrammi, oltre tre volte il consentito) sono lontani ma l’aria rimane pessima.
Treviso non sta bene, e l’unica speranza per le amministrazioni stritolate dai blocchi al traffico, dalle proteste dei cittadini e delle imprese e dall’inquinamento incombente è la «danza della pioggia»: ovvero, sperare che qualcosa cambi e che una volta tanto il maltempo diventi un alleato. È vero che il nemico numero 1 per lo smog sono le caldaie, ma fermare le macchine è più facile, più monitorabile e più aggirabile, grazie alle deroghe concesse.
Lunedì Arpav valuterà i risultati della centralina di via Lancieri di Novara: se i valori saranno ancora così alti, scatterà martedì il livello di allarme rosso, con l’ampliamento dei divieti alla circolazione. Il Comune di Treviso ne darà comunicazione.
Il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni ha presentato denuncia alla Commissione Europea per la violazione della direttiva sulla qualità dell’aria in Veneto: «La Regione continua a snobbare l’emergenza – spiega Zanoni – è un’emergenza sanitaria. Non possiamo sempre sperare che piova, il piano dell’aria è insufficiente, le singole amministrazioni sono abbandonate a sé stesse».
Le centraline
Fino a ieri sera i dati cittadini risultavano ancora oltre il massimo consentito di 50
L’accusa
Il consigliere regionale: «Amministrazioni lasciate da sole, serve un piano serio»