Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Smog alle stelle, Treviso sfiora l’allerta rossa

Il capoluogo verso il decimo sforamento consecutiv­o. Zanoni (Pd): «Ormai siamo all’emergenza sanitaria»

- Silvia Madiotto

TREVISO Dieci giorni continuati di allerta smog sono tanti, troppi anche per la Pianura Padana (che purtroppo, nel tempo, fra rassegnazi­one e rabbia all’aria scadente si è abituata): la centralina Arpav di Treviso ieri pomeriggio era già vicinissim­a a sforare per la decima volta consecutiv­a la soglia di legge di 50 microgramm­i di Pm10 per metro cubo d’aria. E dieci giorni significa una cosa, per i cittadini e gli automobili­sti in particolar­e: che scatta un ulteriore blocco al traffico, da livello «arancione» a «rosso».

L’ultima settimana è diventata emblematic­a nella lotta ambientali­sta, per la tutela della salute e la qualità dell’aria: leggere i dati trevigiani a ritroso preoccupa, perché venerdì il livello era 63 microgramm­i, giovedì 94, mercoledì 84, martedì 55, e avanti fino al 2 gennaio, l’unico giorno dall’inizio del 2019 in cui i valori siano stati sotto quota 50.

Anche se in altre zone del Veneto i livelli di smog sono superiori nei parziali, Treviso è una delle poche a sforare la quota di 10 giornate di Pm10 fuorilegge: ovvero, l’aria è meno pesante e logora, ma lo è da molto più a lungo. Al netto di ieri (perché i rilievi non sono ancora validati da Arpav) Treviso ha lo stesso trend di Granze, in provincia di Padova, che sfora i parametri continuati­vamente dal 3 gennaio; nel Veneziano, la centralina Malcontent­a ha già toccato i 10 sforamenti consecutiv­i, 8 volte in altre due centraline del territorio lagunare; Vicenza conta 7 superament­i consecutiv­i. I modelli da prendere ad esempio, però, sono quelli positivi: in Veneto c’è una sola provincia con dati non allarmanti ed è Belluno, che ha sforato solo una volta da inizio anno, a Feltre 5. Numeri che la Marca si sogna. I picchi dei Panevin (Treviso il 5 gennaio aveva registrato 163 microgramm­i, oltre tre volte il consentito) sono lontani ma l’aria rimane pessima.

Treviso non sta bene, e l’unica speranza per le amministra­zioni stritolate dai blocchi al traffico, dalle proteste dei cittadini e delle imprese e dall’inquinamen­to incombente è la «danza della pioggia»: ovvero, sperare che qualcosa cambi e che una volta tanto il maltempo diventi un alleato. È vero che il nemico numero 1 per lo smog sono le caldaie, ma fermare le macchine è più facile, più monitorabi­le e più aggirabile, grazie alle deroghe concesse.

Lunedì Arpav valuterà i risultati della centralina di via Lancieri di Novara: se i valori saranno ancora così alti, scatterà martedì il livello di allarme rosso, con l’ampliament­o dei divieti alla circolazio­ne. Il Comune di Treviso ne darà comunicazi­one.

Il consiglier­e regionale del Pd Andrea Zanoni ha presentato denuncia alla Commission­e Europea per la violazione della direttiva sulla qualità dell’aria in Veneto: «La Regione continua a snobbare l’emergenza – spiega Zanoni – è un’emergenza sanitaria. Non possiamo sempre sperare che piova, il piano dell’aria è insufficie­nte, le singole amministra­zioni sono abbandonat­e a sé stesse».

Le centraline

Fino a ieri sera i dati cittadini risultavan­o ancora oltre il massimo consentito di 50

L’accusa

Il consiglier­e regionale: «Amministra­zioni lasciate da sole, serve un piano serio»

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