Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tav veneta, analisi costi-benefici al Mit entro fine febbraio
VENEZIA Dopo la voce dei privati - Piazzarotti e Icm ex Maltauro, sui cantieri della Tav fermi ai confini del Veneto, il Mit, ministero delle Infrastrutture e Trasporti, impone il silenzio stampa alla commissione guidata da Marco Ponti. L’analisi costi-benefici è alle battute finali. La prima bozza sulla tratta veneta, fra Brescia e Padova, sarà pronta entro il mese di febbraio. Parola di Ponti che è stato nominato a capo della commissione. «No guardi - risponde Ponti - siamo reduci da una lunghissima riunione con il ministro Danilo Toninelli che ci ha chiesto di mantenere il riserbo ed evitare commenti fino alla data di consegna. Le ultime dichiarazioni mie e di Carlo Cottarelli sono state strumentalizzate dalla stampa. Meglio aspettare la consegna della prima bozza al ministro, questione di settimane». Chiariamo, «questione di settimane», più precisamente entro gennaio, spiega Ponti, massimo entro la prima settimana di febbraio per la Torino-Lione. «Ah per la tratta veneta ci vorrà un po’ di più - conclude il trasportista milanese - ma siamo a buon punto, l’orizzonte è entro il mese di febbraio. Poi, per carità, se il ministero invierà ulteriori richieste potremmo doverci rimettere mano». Ecco, l’orizzonte temporale si avvicina pericolosamente a quel «fine aprile» indicato da Gianfranco Simonetto, consigliere delegato di Icm come data di ultimazione del progetto esecutivo e quindi con il primo colpo di ruspa in quel di Lonato del Garda, nel Bresciano. Direzione Verona. Un esecutivo su cui pesano, però, 309 prescrizioni del Cipe. E i comitati No Tav del Veronese, con Daniele Nottegar, non si stancano di gridare il loro sdegno perché, spiega Nottegar, «in quelle 309 prescrizioni si dice che il progetto non è conforme alle norme costruttive introdotte nel 2009. E per adeguarlo il Cipe ha stanziato 63 milioni, soldi a carico dei cittadini. Ora, io mi chiedo, a quale cittadino italiano che presenta un progetto non conforme alle normative vigenti lo Stato dà dei soldi per aggiornarlo?». E il tema dei costi è quello su cui convergono più voci, al di là della politica. Una relazione di Rfi, anno domini 2007, già non si sottraeva al confronto del costo per km fra Tav italiana, francese e spagnola. In Italia la media già allora era altissima: 53 milioni a km per la Verona Padova contro i 19 del quadruplicamento sulla Padova-Mestre. Eppure il territorio è pianeggiante in entrambi i casi. Dove sta la differenza? La Padova-Mestre è stata appaltata in seguito a una gara europea che fa calare i costi del 15-20%. La Milano-Verona e la Verona-Padova, invece, sono andata in affidamento diretto, nell’arco di 20 anni buoni, rispettivamente, a Cepav Due e a Iricav Due (inizialmente Astaldi 37.49%, Salini Impregilo 34.10%, Ansaldo STS 17.05%, Condotte 11.35%, Fintecna 0,01%). «I privati lamentano di non aver ricevuto comunicazione dell’analisi costi-benefici in corso? Il ministro l’ha dichiarato alla Camera. E su come quei contratti sono stati ottenuti...».