Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dopo Ecofficina molte cooperative legate ai migranti annunciano tagli
Il patron: «Le inchieste? Ne vedrete delle belle». Molte altre coop si ridimensionano
PADOVA Ecofficina licenzia parte del personale. E lo stesso, fanno sapere da Legacoop, si ritroveranno a fare le altre cooperative che in Veneto si occupavano dell’accoglienza. È l’effetto delle minori risorse investite dallo Stato, che ha deciso di tagliare i servizi ai migranti.
BATTAGLIA TERME (PADOVA) Il lento sgretolamento dell’impero non è iniziato con gli avvisi di garanzia, ma quando ai lavoratori della coop è stato comunicato che di lavoro non ce n’è più e che saranno loro i primi a pagare il prezzo dei porti chiusi. Ieri alle 16.30 la cooperativa Edeco, ex Ecofficina, ha siglato un accordo con i sindacati per iniziare un inesorabile piano dei licenziamenti.
In 57 su 171 verranno lasciati casa, riceveranno un incentivo all’esodo pari a due mensilità. Sono insegnanti, operatori, mediatori culturali. L’accordo è stato fatto ieri nella sede di Edeco, a Battaglia Terme. Presenti, oltre i rappresentanti dei lavoratori, anche i vertici della coop, Simone Borile e la moglie Sara Felpati.
Chi c’era parla di frasi di circostanza, di «grande dispiacere». Ma nessun passo indietro in merito ad una situazione che era già segnata da tempo. Gli hub di Cona e Bagnoli sono chiusi, l’accoglienza diffusa c’è ma le risorse sono in esubero rispetto alle necessità dei migranti. Inoltre la coop non ha rinnovato i contratti a termine con altri 71 dipendenti, 58 sono fuori dal 31 dicembre, gli altri si esauriranno nei prossimi mesi.
La doppia mensilità contrattata con i sindacati per il licenziamento dei 57 operatori è un punto a favore per i sindacati, visto che inizialmente la proprietà sembrava orientata a pagare un solo stipendio. L’hotel Terme non ospita che poche famiglie ora, ma proprio in quell’albergo rilevato nel 2015 erano iniziate le proteste e le indagini. E ora, proprio in quel luogo, inizia una lenta e inesorabile discesa. Anche Simone Borile ha smesso la maschera sofferente di quello che è lì per risolvere una grave emergenza umanitaria.
Lo sguardo è arrabbiato, le parole - le prime da quando sono scoppiate le inchieste sui presunti favoritismi messi in atto dalle prefetture di Venezia e Padova nei confronti di Ecofficina - sono come pietre. «Non finisce qui – dice – ne vedremo delle belle. Sono stato intercettato tre anni per un abuso d’ufficio, con tutto ciò che ho fatto per questa gente, cosa succede ora? Devo lasciare a casa le persone, e non è colpa mia ma vostra (riferito ai giornalisti, ndr) siete stati cinici e non avete capito quello che stavamo facendo qui, adesso i soldi li devo spendere per difendermi».
Queste le parole del padre fondatore della coop dopo le inchieste che hanno evidenziato molte ombre sulla macchina dell’accoglienza, anche quella fatta da persone che credevano di dare una speranza a chi ha affrontato guerre, fame e il mare. «Non è finita qui» ripete ancora Simone Borile, che con aria di sfida lascia intendere di avere ancora carte in mano per difendersi dalle accuse.
Le stesse parole erano tra le righe delle dichiarazioni fatte in seguito al default di Padova Tre, società di rifiuti della Bassa Padovana di cui era leader finita ora in liquidazione: «In quell’occasione tutti (i sindaci ndr) erano passati di qui, ho fatto comodo a tanti».
Ma se Edeco è costretta a licenziare, lo stesso si preparano a fare altre cooperative che in questi anni si sono occupati dell’accoglienza dei migranti in Veneto. Lo conferma Loris Cervato, responsabile settore sociale di Legacoop Veneto: «Abbiamo già fatto delle riunioni con i nostri associati e alcuni di loro già si ritrovano a non poter rinnovare i contratti a termine. Sono le prime ripercussioni di un Decreto sicurezza che riduce i servizi che le coop devono offrire agli ospiti. Ma anche dei nuovi bandi delle prefetture, che abbassano di molto i soldi pagati dallo Stato per ciascun profugo accolto».
Cervato (Legacoop) Le prefetture pagano meno, saltano i contratti a termine