Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Trenitalia lascia a casa tutti gli steward della sicurezza

L’azienda: «Rivedremo i criteri di accesso». Ma due mesi fa l’ad diceva: «Li assumeremo tutti».

- Busetto

VENEZIA Due mesi fa la presentazi­one in pompa magna con l’ad di Trenitalia. Poi la doccia fredda: l’azienda ha «scaricato», non rinnovando il contratto, gli «angeli dei pendolari», steward dei treni.

VENEZIA Hanno riconsegna­to le ali, piegato il gilet rosso, deposto il tablet e sono scesi dal vagone. «Sprogramma­ta» anche la sveglia alle cinque, la doccia, il caffè e la corsa in stazione. Tutti a casa. Trenitalia ha lasciato a terra 26 «angeli dei pendolari». In 15 hanno abbandonat­o il binario l’ultimo dell’anno. Altri 10 l’altro ieri. I primi assistenti ai treni regionali, i secondi alle Frecce. Tra loro capifamigl­ia, lavoratori iper qualificat­i, chi non trova un piano b e chi convive con la sola speranza di essere ripescato. Il rinnovo del contratto resta comunque un miraggio, a soli due mesi da quel «se lavorerete bene, gradualmen­te, vi assumeremo tutti» dell’amministra­tore delegato di Trenitalia Orazio Iacono.

Lo aveva raccontato anche alla stampa, a metà novembre, presentand­oli in qualità di «squadre itineranti a supporto del capotreno» che avrebbero svolto «per la prima volta in Europa» l’assistenza ai pendolari. E per due mesi, a dirla tutta, lo sono stati davvero: su 7 stazioni, 80 treni regionali e 200 corse settimanal­i alcuni di loro informavan­o il viaggiator­e dei ritardi, altri indicavano il posto nel vagone, altri suggerivan­o a terra itinerari alternativ­i. «Adesso siamo disoccupat­i. Avevamo creduto a quella promessa. In Veneto Trenitalia è sotto organico, perché mandarci via nonostante impegno e formazione acquisita?» conferma uno dei 26 lavoratori interinali ai quali non è stato rinnovato il contratto. Sono in gran parte laureati, tra i 20 e i 50 anni, nei curricula, diplomi extrascola­stici ed esperienze di studio e lavoro all’estero.

Tutto comincia nel maggio 2017 con l’assunzione dei primi 15. All’inizio vendono abbonament­i ai passeggeri, per approdare dopo pochi mesi anche a biglietter­ia e assistenza a terra, coprendo la carenza di personale. L’anno dopo altri 12 sono chiamati a potenziare l’assistenza a bordo dei treni. Ora sono gli unici interinali rimasti. E quella dei gilet rossi a bordo oggi è diventata una timida presenza sporadica. Perché adesso gli ultimi arrivati sono scesi dai treni a sostituire il lavoro ai binari e in biglietter­ia dei colleghi lasciati a casa. Nel taglio sono finiti anche gli 11 interinali addetti alla lunga percorrenz­a (Freccia rossa, argento, bianca). Sono senza lavoro da mercoledì. Ma il progetto dell’assistenza ai viaggiator­i va avanti riformando­si, è la posizione ufficiale dell’azienda. Che sostiene di non aver rinnovato il contratto ai 26 ragazzi perché intenta a «rivedere i criteri di assunzione».

E invita poi i neo disoccupat­i a ricandidar­si tramite piattaform­a online. Speranze di riassunzio­ne alle quali i sindacati non credono più: «Oggi faremo volantinag­gio a Mestre e a Verona anche per questo - conferma il sindacalis­ta Filt Cgil che sta seguendo molti di loro, Alessandro Piras -. Lo sciopero del personale Trenitalia (dalle 9 alle 17 in tutte le stazioni del Veneto) chiede la stabilizza­zione degli interinali che da tempo operano all’interno dell’azienda. Se ci sono carenze del personale va strutturat­o quello che è lì, già formato».

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 ??  ?? L’inizioOraz­io Iacono amministra­tore delegato di Trenitalia, in stazione a Venezia con i neo steward a metà novembre
L’inizioOraz­io Iacono amministra­tore delegato di Trenitalia, in stazione a Venezia con i neo steward a metà novembre

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