Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Stupro inventato, la denunciamo»

Treviso, vanno al contrattac­co i quattro colleghi della donna accusati della violenza

- Citter

TREVISO «Sì è inventata tutto, e in questo modo ci sta infangando. La denuncerem­o e sarà lei a rispondere delle sue calunnie davanti alla giustizia». Vanno al contrattac­co i quattro uomini accusati da una collega di averla violentata dopo una cena di lavoro organizzat­a a casa sua. La donna - che, al momento, non avrebbe formalizza­to alcuna denuncia - ha raccontato di essere stata ubriacata e di aver subito gli abusi sessuali. Che i colleghi negano con forza.

TREVISO «Si è inventata tutto e sarà lei a fare i conti con la giustizia non noi». I quattro soci accusati di aver fatto ubriacare e poi di aver stuprato una collega, sono pronti a procedere contro le accuse della donna che, fin dal primo momento, hanno respinto con fermezza.

La 50enne, all’indomani del presunto stupro di gruppo, aveva detto loro: «Mi avete violentata e la pagherete. Vi ho denunciato». Le pesanti accuse e la spada di Damocle di un’indagine che li avrebbe coinvolti, ha indotto i quattro soci in affari a correre dagli avvocati. Chiedendo a loro volta giustizia. «Al momento, alle dichiarazi­oni della signora non esistono riscontri e non ci risulta siano state avviate azioni penali nei confronti dei nostri assistiti – spiegano i legali -. Per questo siamo pronti a procedere contro la signora per calunnia o per altri reati che si dovessero ravvisare nel suo comportame­nto e nelle dichiarazi­oni pubblicate».

Una vicenda terribile, quella che la donna ha detto di aver denunciato. Ma i cui contorni sono ancora tutti da chiarire. Al centro della questione ci sarebbero i rapporti burrascosi tra i quattro soci e la collega, a causa di alcuni problemi di lavoro e, soprattutt­o, economici. Per questo, una sera di ottobre, la 50enne aveva invitato i quattro a casa sua per una cena di lavoro. Doveva essere un momento conviviale nel quale, lontani dall’ufficio e in un clima più disteso, provare a risolvere la situazione. Ma proprio quella serata si sarebbe trasformat­a nell’incubo più terribile per la donna. «Mi hanno fatto ubriacare e poi violentata» avrebbe denunciato, sostenendo che durante la cena i soci avrebbero fatto in modo di riempirle continuame­nte il bicchiere di vino, inducendol­a a bere fino a perdere lucidità. Al punto da non essere più in grado di reagire e di opporsi alle violenze. Solo il mattino successivo, ancora confusa per il troppo alcol, la donna avrebbe ricordato frammenti di quei presunti abusi: «Non ricordo tutto, ma so che quei rapporti non erano consenzien­ti e ho dovuto subirli» ha detto loro.

Ma la versione fornita dai soci è diametralm­ente opposta: «Si è inventata tutto, sono menzogne che vuole usare come minaccia per costringer­ci a fare mancia indietro sulle questioni di lavoro».

I quattro ammettono di essersi recati a cena da lei, quella sera: «Ma dopo aver discusso un po’ ognuno è tornato a casa propria. E nessuno le ha fatto nulla. Sono bugie». Ma lei dice di averli denunciati e per un’accusa gravissima. Per questo i quattro intendono difendersi, non solo respingend­o le accuse ma anche passando al contrattac­co. Hanno già chiesto ai propri legali di procedere: «Sarà lei a essere denunciata per le accuse infamanti e diffamator­ie che ci ha rivolto».

I difensori

Oltre alle dichiarazi­oni finora non risulta alcuna denuncia: questa è solo diffamazio­ne

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Il gialloLa donna dice di essere stata violentata a casa dai colleghi

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