Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Libera a Cortina, via alla tre giorni di Coppa
CORTINA (BELLUNO) Su il sipario sull’Olympia delle Tofane. La discesa odierna, recupero della gara annullata a St Anton, scatta a mezzogiorno. Replica domani alle 10.30 e domenica alle 11.15 con il Supergigante.
CORTINA (BELLUNO) Ciak si gira. Su il sipario sull’Olympia delle Tofane con la prima delle due discese in programma. La norvegese Ragnhild Mowinckel e l’elvetica Corinne Suter, sono risultate le più veloci nelle prove cronometrate (la seconda è stata accorciata a causa delle condizioni del meteo). Decima Lindsey Vonn che si è presa una giornata di studio, così come la slovena Ilka Stuhec, la favorita numero uno. Le azzurre sono lì a ridosso delle prime dieci. La discesa odierna, recupero della gara annullata la scorsa settimana a St Anton, scatta a mezzogiorno.
Replica domani alle 10.30 e domenica alle 11.15 con il Supergigante. Stando al meteo, il tempo dovrebbe starsene buono e lasciare spazio solo allo spettacolo in pista. Insomma, le premesse per un grande spettacolo ci sono tutte. Il cortinese Kristian Ghedina, tredici vittorie in Coppa del mondo tra discesa e SuperG oltre a tre medaglie ai Mondiali, fa andare la memoria a un inverno di quasi trent’anni fa, 3 febbraio 1990. A Cortina, Kristian pose il primo sigillo della carriera nel tripudio della sua torcida. Sorrisero persino le Tofane dinanzi al trionfo del loro figliolo. Aveva appena vent’anni quel ragazzo scapigliato, irrequieto e allergico alle convenzioni. Mario Cotelli sulle colonne del Corriere della Sera non solo spese per lui aggettivi importanti ma si spinse oltre, scrivendo come l’Italia avesse trovato il più degno erede di Zeno Colò ed Herbert Plank. Buon profeta Cotelli, perché il ragazzo confermò ogni previsione. «In quella stagione avevo già fatto terzo in Val Gardena e secondo a Schladming ma sulla Streif di Kitzbuhel mi fratturai due costole. Saltai Val D’Isere e mi presentai a Cortina. Quando ebbi il nulla osta dai medici sentii un leone uscire dalla gabbia. Ero tutto fasciato, ma non vedevo l’ora di spararmi fuori dal cancelletto dell’Olympia. Vincere la tua prima gara di Coppa del mondo a casa tua davanti a ventimila persone, è fantastico. Quel giorno, insieme alla mia vittoria a Kitzbuhel del 1998, rimane il più bel ricordo della mia carriera» rivela Ghedo, uno che nelle vene la velocità l’ha sempre avuta.
Ventinove anni dopo quel trionfo, Cortina accoglie tra le sue braccia la Coppa del mondo come da tradizione, quest’anno in un weekend allungato che vede pure il ritorno in pista di Lindsey Vonn. «La Divina» alla Regina delle Dolomiti ha mandato inequivocabili messaggi d’amore: sarà la sua ultima volta sull’Olympia. Tutta legna in più da ardere sul braciere di un fine settimana che punta i fari sul capoluogo ampezzano. Questa tappa di Coppa del Mondo è infatti un bel banco di prova in vista dei Mondiali in programma tra due anni. «Cortina è da anni una grande classica — spiega Ghedina, Ambassador di Cortina 2021 — questo è un ambiente unico che le ragazze mostrano di apprezzare molto. È bello che Lindsey Vonn abbia scelto proprio la nostra località per fare ritorno alle competizioni. Le cose in vista dei Mondiali procedono bene: c’è tanto lavoro da fare, ma Cortina si farà trovare pronta. È per noi, per il nostro territorio, una grandissima occasione. Per quanto mi riguarda, sono orgoglioso di essere stato scelto come ambasciatore di Cortina 2021». Inevitabile a questo punto, andare a ragionare a cinque cerchi, l’altro grande appuntamento con la storia per il 2026.
«Le olimpiadi sono il nostro sogno. Cortina fu candidata già nel 1992 — ricorda Ghedina — ma i giochi andarono ad Albertville. Fu la mia prima Olimpiade, l’ultima a Torino nel 2006. I Giochi sono una straordinaria occasione per riqualificare e ammodernare la nostra città. La politica deve darci una mano per realizzare questo sogno. E noi ci crediamo, perché uniti ce la possiamo fare».