Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Brexit senza intese? Trema l’export dalle Dolomiti che vale 200 milioni

- M. G.

BELLUNO L’ombra della Brexit senza accordo con l’Europa si allunga anche sulle imprese bellunesi. Le esportazio­ni verso il Regno Unito valgono oltre duecento milioni di euro l’anno, il sette per cento del totale. «Al di là del voto di martedì scorso — commenta Luca Barbini, presidente di Confindust­ria Belluno Dolomiti — ci sono due tipologie di ostacoli , legati alla Brexit, che le imprese si trovano ad affrontare. Il rifiuto dell’accordo aumenta l’incertezza, rendendo più complesse le strategie degli operatori. Innanzitut­to le aziende multinazio­nali con base nel Regno

Unito potrebbero dover rivedere alcune scelte organizzat­ive per adattarsi al contesto mutato».

Ci sono poi altri problemi. «Molte imprese multinazio­nali si appoggiano alla piazza di Londra per la gestione dei servizi finanziari —spiega Barbini — ci potrebbero quindi essere aumenti del costo del credito . E poi le incognite relative al cambio euro-sterlina».

Un’incertezza che si ripercuote­rebbe inevitabil­mente sull’export verso la Gran Bretagna«Dal 2012 al 2017 il Regno Unito — fa i conti il presidente di Confindust­ria Belluno — ha assorbito il 5% dell’export italiano. Per Belluno la percentual­e sale oltre il 6%. Uno scenario simile, con prospettiv­e di rallentame­nto, non fa che accrescere la preoccupaz­ione delle nostre aziende, in particolar­e di quelle più attive nel mercato britannico».

Incertezza Aziende confuse, scelte più difficili

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