In tre anni debiti a quota 150 milioni

TREVISO Stefanel, in nove mesi bruciata la ricapitalizzazione di un anno fa. I dati più visibili sono due. Da un lato i debiti accumulati in tre anni, che il piano presentato l’altro ieri ai sindacati per discutere della crisi, stima al 31 dicembre 2018 in 150 milioni. Dall’altro il patrimonio netto, esposto nella relazione all’assemblea dei soci di martedì. A fine 2017, subito dopo il salvataggio, era a 28,5 milioni; al 30 settembre 2018, era già scivolato a 7,5. Come dire che il piano di rilancio a valle dell’operazione di ricapitalizzazione, costata alle banche la rinuncia a 25 milioni di euro di crediti e ai fornitori di altri 15, guidata da fondi OxyAttestor saliti al 71%, si è infranto di fronte ai 20 milioni di perdite accumulate nei primi nove mesi del 2018. Situazione di fronte alla quale Stefanel ha dovuto chiedere di nuovo il concordato preventivo.

La questione è a questo punto se banche e creditori concederanno un secondo giro a Stefanel, con lo stralcio di altri debiti con un concordato preventivo o un nuovo accordo di ristrutturazione del debito. Va detto, per altro, che la posizione di Oxy-Attestor è protetta sia nella situazione di un concordato preventivo, che in quella peggiore di un fallimento. Perché gli 11 milioni versati dal fondo come nuova finanza per ricapitalizzare la società (dopo che i 10 milioni versati in prima battuta nel 2017 come finanza d’urgenza erano stati restituiti con interessi per 650 mila euro, a cui si erano aggiunte commissioni di ristrutturazione per 500 mila e consulenze per 150 mila euro) sono prededucibili. Cioè saranno restituiti in via prioritaria in caso di fallimento o concordato, secondo quanto stabilito nell’accordo di ristrutturazione del debito di un anno fa, al pari del milione messo da Bepi Stefanel e agli 11 aggiunti dalle banche. Finanziamenti di capitale tutti con un tasso del 9% l’anno. Che nei primi nove mesi 2018 pesano per 853 mila euro sul bilancio Stefanel. A cui se ne aggiungono altri 500 mila per consulenze legali e a McKinsey per il piano di rilancio già accantonato.