Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Vicenzaoro, imprese ottimiste: «Il 2019 sarà ancora positivo» In fiera spazi esauriti con qualche defezione
VICENZA Vicenzaoro, la fiera di gennaio è da tutto esaurito: «Apriamo con il sold out, con gli spazi completamente utilizzati per 60mila metri quadri» dice Marco Carniello, direttore della divisione Jewellery di Italian Exhibition Group. Su January, aperta da oggi a mercoledì, nutrono speranze anche gli imprenditori: «Il 2019 può essere un buon anno» convergono gli orafi di Confindustria e Confartigianato. Dalle categorie c’è attenzione anche al rapporto, in Ieg, fra le componenti riminese e vicentina: «Speriamo riparta un buon dialogo che porti alla quotazione in Borsa e agli investimenti per rinnovare il quartiere di Vicenza», osserva l’artigiano Onorio Zen.
Quello in via dell’Oreficeria è il primo vero appuntamento internazionale dell’anno per la gioielleria. A tagliare il nastro oggi con il presidente e l’amministratore delegato di Ieg, Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli, il ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani. Assente giustificato il sindaco vicentino Francesco Rucco. «È qualche edizione che abbiamo il tutto esaurito - rileva Carniello – Vicenzaoro è sempre più al centro della gioielleria internazionale, specie europea». E se griffe di peso, come Pasquale Bruni, sono assenti, il manager cita altre presenze di rilievo, da Roberto Coin a Pesavento, da Chantecler, a Schaffrath a Victoria Cruz. «L’80% è confermato - dice Carniello - e i visitatori troveranno molto; poi dipenderà dal mercato».
Qui il settore a inizio anno ha dovuto fare i conti con gli scossoni internazionali. E, sottolineano le categorie, c’è il prezzo dell’oro, passato rapidamente da 33 a 36 euro. «Le nostre prime impressioni sono soddisfacenti, Natale è andato bene – commenta Marino Pesavento della Pesavento srl – l’idea è che sarà un 2019 positivo. Inoltre il mercato non è solo l’Italia». Anche Paolo Bettinardi (Better Silver) è fiducioso: «Le prospettive sono buone. E in fiera c’è movimento: gennaio è molto attrattiva per i buyer internazionali». C’è prudenza toccando i tasti della quotazione di Ieg mancata e gli investimenti rinviati. «Ho fiducia in questa società, lavorano bene» avverte Pesavento. «Era abbastanza ovvio che, se saltava la quotazione, gli investimenti sarebbero stati rinviati. La speranza ora è che continui ad esserci attenzione per Vioro» sottolinea Bettinardi. Quanto alle categorie, per Enrico Peruffo (Federorafi) «è presto per giudicare come andrà l’anno; in realtà però i mercati principali nel 2018 hanno tenuto». Per Onorio Zen (Confartigianato) «lo scenario generale non è di facile lettura. Ma cinque anni fa era peggio: non c’è da stracciarsi le vesti». Sia da Peruffo che da Zen l’unico commento sull’evoluzione delle strategie di Ieg è che «il momento è delicato». L’industriale aggiunge che «per ora stiamo alla finestra», mentre per l’artigiano l’auspicio è che «si trovi un’intesa, presto».