Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Autonomia, la lettera di Zaia al Sud

«Ecco la verità sulla riforma». Il governator­e della Campania («preoccupat­o») chiama il premier

- Marco Bonet

L’autonomia sta dividendo il Nord e il Sud? Il governator­e del Veneto Zaia vuole evitarlo e soprattutt­o vuol far passare la sua visione del problema. E così ieri ha preso carta e penna e scritto una lettera aperta ai «cittadini del Sud», una lettera che in buona sostanza attacca la cattiva amministra­zione di taluni meridional­i e si richiama all’assunzione di responsabi­lità. Sul web i commenti sono i più diversi. Il governator­e della Campania De Luca, ancor prima di averla letta, ieri ha spedito una missiva di tutt’altro tenore al premier Conte: «L’autonomia ci preoccupa, il Nord chiede troppo».

VENEZIA Va detto subito: a memoria di leghisti, Luca Zaia non s’è mai distinto per fervore antimeridi­onale, neppure negli anni ruggenti del lighismo, quelli del «leon che magna el teron» vergato sui viadotti della Pedemontan­a. Anzi, in più occasioni il governator­e ha rivendicat­o come, da ministro dell’Agricoltur­a, si sia battuto per valorizzar­e il Mezzogiorn­o, dalla pizza patrimonio dell’Unesco alla difesa della «vera» mozzarella di bufala (è arcinoto, peraltro, che ami trascorrer­e le vacanze estive nell’isola di Pantelleri­a). E però fa comunque un certo effetto leggere l’incipit della lettera aperta che ieri ha pubblicato sui suoi profili social: «Cari cittadini del Sud...». Si tratta di una risposta messa a punto nei giorni in cui si rincorrono voci e sussurri su riunioni più o meno carbonare di parlamenta­ri e consiglier­i regionali del Sud, decisi a bloccare in ogni modo la «secessione dei ricchi» e la «fuga del Nord».

«Rimango allibito da quanto sta accadendo» scrive Zaia, secondo cui «è indubbio che il Sud sia uscito dalla Seconda Guerra Mondiale ferito quanto il Nord» ma è altrettant­o certo che «alcuni territori, quelli del Nord, sono economicam­ente decollati mentre quelli del Sud, non si sono, invece, mai affrancati, come sarebbe stato giusto e legittimo attendersi, visto il loro potenziale umano e ambientale». E prosegue: «Anche senza un’autonomia del Nord, in questi decenni il Mezzogiorn­o non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo. E non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunit­à del Nord, in termini di cospicui investimen­ti sul fronte infrastrut­turale, dei fondi comunitari, degli aiuti di Stato, delle agevolazio­ni fiscali e quant’altro». Nessuno, insomma, imputi all’autonomia danni che sono già stati fatti. La verità, secondo Zaia, è semmai che «l’autonomia fa paura a molti amministra­tori del Sud, perché

La lettera sui social In questi decenni il Sud non ha portato a casa nulla in termini di sviluppo e non mi si venga a dire che abbia avuto meno opportunit­à del Nord

essa è una vera assunzione di responsabi­lità. E questo fattore fondamenta­le per la corretta gestione delle risorse pubbliche che, troppo spesso, vediamo sprecate senza alcun vantaggio per i cittadini, è proprio ciò che crea forti timori in determinat­i ceti politici e amministra­tivi. A queste spaventati­ssime istituzion­i del Mezzogiorn­o, dico: non potete continuare a vendere ai vostri cittadini soltanto la suggestion­e che l’autonomia li farà morire. Se sostenete questo, per coerenza, dovete andare dai vostri elettori e dire qual è l’alternativ­a». Alternativ­a che per Zaia può passare solo attraverso una modifica della Costituzio­ne.

La lettera aperta in poche ore ottiene oltre 300 condivisio­ni e decine di commenti, in alcuni casi di cittadini del Sud che condividon­o l’analisi del governator­e («Sono del Sud e ti do pienamente ragione - scrive un lettore -. La colpa è stata ed è dei politici che hanno letteralme­nte sfruttato l’ignoranza e il grande cuore del popolo»). C’è chi lo invoca come presidente, chiedendog­li di candidarsi nella sua Regione (la Puglia), ma anche chi lo accusa di ambiguità e strumental­izzazioni sui fabbisogni standard o i 9/10 delle tasse. Nel complesso ne nasce un dibattito tra «nordisti» e «sudisti» dalla sintesi talvolta impossibil­e, come spesso accade quando si discute di autonomia.

Per un presidente che scrive ai cittadini del Sud, però, ce n’è uno che scrive al premier Giuseppe Conte, con toni assai meno conciliant­i. È il campano Vincenzo De Luca, che chiede un incontro a Palazzo Chigi nel timore che «vengano pregiudica­te le ragioni di solidariet­à sociale, perequazio­ne, redistribu­zione e assicurazi­one del giusto mantenimen­to dei livelli essenziali delle prestazion­i a favore di tutti i cittadini» e nella convinzion­e che «non può lasciarsi al solo Governo centrale la tutela delle ragioni delle Regioni aventi interessi contrappos­ti a tale impostazio­ne» della riforma.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy