Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Pedemontan­a costerà due miliardi più del previsto

- S.Ma.

TREVISO I conti non tornano: la Pedemontan­a costerà almeno due miliardi in più del previsto stando alle carte presentate dai comitati ambientali­sti che da anni contestano la superstrad­a della Regione. C’è infatti un importo che, spiega il presidente Osvaldo Piccolotto, la Regione e Sis non hanno mai inserito nei calcoli: l’Iva al 22% è dovuta. Lo conferma un parere fino ad ora mai pubblicato e richiesto allo studio Rödl & Partner di Milano. «Solo che non è presente in nessuno dei bilanci fino ad ora diffusi». E non sono briciole. La battaglia dei cittadini è solo all’inizio, assicurano. Intanto mercoledì saranno al Tar contro il terzo atto convenzion­ale, «ovvero l’intero impianto economico sul quale la Spv dovrebbe reggersi – spiegano -. Nella prima convenzion­e del 2009 il denaro pubblico da impiegare era di 174 milioni e il resto doveva renderlo disponibil­e il concession­ario. Dopo che i mercati non hanno ritenuto di finanziare l’opera, il governator­e Zaia nel 2017 ha calato sui veneti un debito da 12,2 miliardi più 915 milioni per la costruzion­e, pur continuand­o a dire che la Pedemontan­a costerà 2 miliardi e 258 milioni. La terza convenzion­e ha cambiato in corsa le condizioni di gara iniziali per il concession­ario Sis». E qui si innesta un problema di concorrenz­a, oggetto del ricorso: «La Corte dei Conti ha dichiarato che va contro le leggi italiane sui contratti e contro le leggi europee – continua Piccolotto - e chiede perché il contratto non fosse stato rescisso a costo zero per la Regione, vista l’inadempien­za del concession­ario». Il comitato No Spv evidenzia carenze progettual­i e l’assenza di dati sul costo delle opere complement­ari, la mancata valutazion­e dell’impatto ambientale di «800 ettari di terre rubate», e discrepanz­e sul calcolo dei flussi potenziali (seriamente ridimensio­nati da 72 mila a 20 mila dal Cassa Depositi e Prestiti). «Per aumentare il traffico consentira­nno di edificare ancora attorno alla Pedemontan­a, altro che cemento zero ribadiscon­o gli ambientali­sti -. Chiediamo giustizia, salviamo queste terre». Forte anche la voce del Wwf che si domanda «perché i veneti devono finanziare un’opera che i mercati hanno rifiutato perché di fatto è un disastro economico?» e continua: «Fermiamo la Spv, non è completand­ola che si nasconde la sua gravità».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy