Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Soccorso alpino, boom di interventi ma pochi volontari

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BELLUNO Boom di interventi del Soccorso alpino ma pochi volontari. Le operazioni svolte nel 2018, a livello regionale, sono cresciute del 12%. Una fetta considerev­ole, circa l’8%, riguardano Belluno. E ciò si deve, senza dubbio, alla forte ondata di maltempo che, a fine ottobre scorso, ha devastato il Veneto e in particolar­e la provincia incastonat­a tra le Dolomiti. Il dato ne porta alla luce un altro.

«Non c’è ricambio generazion­ale – spiega il presidente del Soccorso alpino Veneto Rodolfo Selenati che ieri mattina è stato confermato per il secondo mandato – Oggi i giovani devono avere delle basi alpinistic­he ma si possono avvicinare anche con calma e capire intanto di cosa si tratta. Di solito ne rimangono sempre soddisfatt­i. Belluno ha lavorato in modo egregio. Ma rimaniamo pochi. Le ricerche di una persona scomparsa, ad esempio, duravano 3-4 giorni una volta. Ora anche 10. E per noi è difficile». In Veneto ci sono circa 756 volontari, di cui 516 solo a Belluno. Numero che dipende dalla specificit­à della provincia montana. E proprio Belluno deve affrontare un altro tema molto delicato, quello dei cavi di media tensione non segnalati su cui gli elicotteri del Soccorso alpino rischiano di impattare. «La Regione deve fare qualcosa – conclude Selenati – Non voglio alimentare polemiche inutili ma andava fatto un tavolo con tutti gli attori del territorio. Noi invece non c’eravamo. E questo è il risultato. Spero in un provvedime­nto rapido. Ma deve esser fatto tutti insieme». (d.p.)

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Altro mandato Rodolfo Selenati

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